Di Vito Galasso
Con la calma e la fatica di chi lavora nel sottobosco, Thomas Fabbiano ce l’ha fatta a raggiungere la soglia dei primi 100 tennisti al mondo nella classifica ATP. No, non è un Pesce d’Aprile, uno di quegli scherzi stupidi in gran voga in questo primo giorno del mese. Il tennista sangiorgese entra momentaneamente e prepotentemente al 98esimo posto della graduatoria grazie al successo per 6/3 6/1 sul cinese di Tapei Ti Chen nei quarti di finale del Challenger di Raanana, in Israele. È il trentanovesimo tennista italiano ad entrare nella Top 100 e il secondo pugliese nella storia, alle spalle del barese Gianluca Pozzi (raggiunse la quarantesima piazza nel gennaio 2001). Tuttavia non è una partita che ha reso possibile questo traguardo. Anzi, è il frutto di una serie di vittorie che l’ha portato a macinare a piccoli passi punti su punti nel ranking. Negli ultimi mesi Tommy ha scavato poco alla volta, riuscendo a battere avversari sulla carta nettamente superiori come il lussemburghese Gilles Müller e l’argentino Leonardo Mayer e toccando l’apice con il successo nel Challenger cinese di Zhuhai. Il 2016 è iniziato nel modo migliore per il nostro Fabbiano, che – forse un po’ in debito con la sfortuna – è riuscito a ritrovare i suoi colpi migliori e soprattutto ha maturato una sorprendente solidità fisica e mentale che in passato latitava. Ora nel torneo israeliano non può fare altro che migliorare la sua posizione in classifica, ma deve stare attento perché già la settimana prossima, a Napoli, dovrà difendere ben cinquanta punti che gli potrebbero costare l’immediata fuoriuscita dall’olimpo del tennis maschile e, soprattutto, lo obbligherebbero a dimenticare l’accesso alle qualificazioni del Roland Garros, il sogno di ogni tennista. Nel frattempo, però, festeggiamo.
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