La trascinante energia degli Opa Cupa torna sulla scena a Gallipoli (LE) lunedì 28 marzo per la Pasquetta 2016, primo appuntamento della stagione per il celebre Parco Gondar, uno dei contesti più importanti del Sud Italia per l’intrattenimento e la musica dal vivo che inaugura il nuovo anno in bellezza con una non-stop di musica, arte e divertimento dalla mattina alla notte, con cinque palchi tra live e dj set.
Guidati dal trombettista Cesare Dell’Anna, gli Opa Cupa saranno una della band di spicco sullo stage 1, che condivideranno il palco con altri artisti tra cui Salento Calls italy feat Cesko e Puccia, Kalibandulu, Crifiu, Luigi Bruno Mediterranean Psychedelic Session, Walter Suray, Café Chinaski.
Con alle spalle quasi vent’anni di carriera, innumerevoli concerti e tournèe nazionali e internazionali, i salentini Opa Cupa si sono da sempre caratterizzati per la continua ricerca dell’incontro musicale tra le melodie dei Balcani e quelle tipiche del Sud Italia, arricchite di sfumature progressive jazz e funk, che hanno dato luogo a un perfetto connubio fra tradizione e avanguardia.
L’esplosiva band, che negli anni si è nutrita di contaminazioni, esperimenti e dinamicità, continuando a crescere musicalmente tramite l’esplorazione di nuovi percorsi sonori, porta in scena la travolgente miscela di “Baluardo”, quarto album uscito lo scorso ottobre, che riunisce e completa il percorso artistico nato con l’esperienza dell’Albania Hotel e l’etichetta indipendente 11/8 Records – per cui la band ha inciso Hotel Albania (2005) e CTP – Centro di Permanenza Temporanea (2009) – e che ha avuto il suo esordio discografico nel 2000 con l’album “Live in Contrada Tangano” (Sottosuoni).
“Baluardo” è un lavoro che arriva a sei anni di distanza dal precedente album, dove Cesare Dell’Anna mischia le carte per l’ennesima volta sfidando se stesso, amalgamando immaginari colti con espressioni popolari.
Il sound degli Opa Cupa è sfrontato, sprezzante del pericolo di osare che viene rovesciato ed utilizzato per giocare, e per riflettere del suono sulla bellezza dell’arte nella sua massima espressione di libertà e creatività, svincolata dagli schemi del clientelismo politico che ammanetta la musica, la censura e rende i suoi protagonisti “mercanti d’arte”.
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