Di Dino Miccoli – Reportage Foto Video
San Giorgio Jonico, Una certezza nella rete fitta del “mistero Aldo Moro”. La certezza si chiama Gero Grassi, un uomo che ha deciso di non fermarsi nel suo lavoro di ricerca della verità. Un uomo, vogliamo dire, un politico,che restituisce il significato di quel ruolo istituzionale (vice presidente gruppo Pd alla Camera Componente della Commissione d’inchiesta sull’eccidio di via Fani, sul rapimento e la morte di Aldo Moro, dopo essere stato presentatore e relatore della proposta di legge istitutiva della Commissione stessa )portato in giro per l’Italia come un racconto “di famiglia”, e per famiglia si intende la storia degli italiani autentici. Quelli che stanno dalla parte dei buoni e non dei cattivi, quest’ultimi davvero tanti, troppi, ad offuscare il panorama nazionale dall’anno in cui fu rapito e ucciso Aldo Moro,il 1978, sino ad oggi, forse, nella trappola mortale dell’oblio e de “il caso Moro deve finire nel dimenticatoio. Ma l’on. Gero Grassi ha deciso cosi: perpetuare la memoria di Aldo Moro non in maniera sterile. “Non si ricorda l’on. Moro intitolando scuole, si rende giustizia trovando la verità”- ha detto questo mattina agli studenti dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli”, ragazzi che il prossimo anno si troveranno in un segmento di scuola superiore e che non potranno dimenticare l’incontro con Grassi e , prima ancora, con Moro. La verità cercata, dunque, ai grandi livelli, quelli istituzionali ma anche nella individuale concezione di democrazia e di giustizia palesata da Gero Grassi, la verità cercata dentro le aule di una scuola, quella diretta dalla dott. Gabriella Falcone il cui preambolo ha fatto subito capire la motivazione di un incontro, organizzato dal Dipartimento di Lettere della stessa scuola, grazie al lavoro della dott. Loredana Capozza, sintetizzato nella frase molto suggestiva :”meglio una dolorosa verità che una edulcorata menzogna”. Già, perché scomoda e dolorosa è stata la verità portata agli studenti dall’on. Gero Grassi. Quelle stesse “fonti” a cui ha fatto riferimento la dott. Falcone, sottolineando l’importanza e il valore della storia, quella italiana, dal dopoguerra in poi, tra la grande luce della Repubblica e della democrazia e tante, tantissime ombre, tra stragi e sangue versato. L’on. Gero Grassi si è tuffato nel racconto di famiglia, polarizzando l’attenzione di tutti gli studenti in un silenzio che ha fatto “chiasso” più di quanto si possa farne nell’intervallo di lezione. Un silenzio che Gero Grassi non intende fermare sulle carte e sull’esito della ricerca della verità proprio per dare al “frastuono” delle nuove generazioni una eco che sa di amore per Aldo Moro, vittima “di abbandono” e per questo Paese sempre alla ricerca di nuove e fresche certezze.
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