Di Serena Verga
“L’unica ragione per cui valga la pena padroneggiare una tecnica è che il corpo non interferisca con la libera espressione dell’anima.”. Credo non ci siano parole migliori per spiegare cosa sia la Tecnica. Ma andiamo nello specifico. Se parliamo di Tecnica Vocale per cantanti/attori/performer potremmo cadere in errore se ci fermassimo unicamente alla parola “tecnica”, pensando che essa stia ad indicare qualcosa di “costruito”, “finto”, “poco naturale”. La Tecnica Vocale è un insieme di accorgimenti che – spiegati da un insegnante competente – fanno capire COME FARE determinati suoni, COME emetterli (non COSA fare, che è diverso!). Bisogna conoscere a fondo la propria Voce (evitando così danni alle corde vocali!), così da cantare con naturalezza, libertà muscolare e facilità di emissione; aumentando la propria estensione (sia nella “zona dei suoni gravi” che nella “zona dei suoni acuti”); incrementando la resistenza, la consistenza e la stabilità del tono vocale; ottenendo flessibilità stilistica in modo tale da adattarsi perfettamente ad ogni stile vocale. Un percorso lungo ed affascinante. Non si dovrebbe mai smettere di studiare per far sì che il proprio strumento (che sia la Voce, la Chitarra, il Pianoforte, e così via) diventi parte di noi, così tanto da divenire un tutt’uno col nostro sentire. Pubblico un video che ritrae i Voctave, gruppo vocale che canta a cappella: loro arrivano dalla Florida centrale, e assieme a due giovani artisti, Kirstin Maldonado e Jeremy Michael Lewis, propongono un medley di alcuni famosi brani d’amore della Disney. Passano dalla dolce e sognante “I See The Light” di Rapunzel alla ritmata e favolosa “You’ll Be In My Heart” di Tarzan per concludere con la solenne “Go The Distance” di Hercules.
Tecnica e cuore, insieme. Voce ed anima, e nient’altro. Nessuno strumento musicale al di fuori della Voce: dieci anime che si uniscono magistralmente passando da suoni acuti a suoni gravi; potenza e dolcezza; parole sussurrate; suoni piccoli, leggeri e suoni grandi, estesi, forti. Ecco a cosa serve la Tecnica: affinché «il corpo non interferisca con la LIBERA ESPRESSIONE DELL’ANIMA». E allora sì che (altro che “costruiti”!) vi sentirete davvero LIBERI. Liberi di essere.
Credo che tutto questo debba essere la base di ogni artista, per poter diventare così dei veri dispensatori di emozioni. Divertitevi e siate sempre infinitamente curiosi. Buon ascolto a tutti!