Si è svolta a Roma, presso l’Istituto S.S. Maria Ausiliatrice, la prima assemblea nazionale Slotmob; è questa un’associazione che parte dal basso, composta da
cittadini mobilitati per il buon gioco contro le nuove povertà e la dipendenza dal gioco d’azzardo. L’assemblea ha avuto inizio sabato 7 Novembre 2015. L’auditorium dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Roma era gremito di referenti regionali di ogni dove: venti sorelle che si sono date appuntamento per dire no alle macchinette mangiasoldi e ad ogni forma di gioco d’azzardo. La parola è stata data ad alcuni degli organizzatori come Luca, Francesco e Gabriele, i professori Luigino Bruni e Leonardo Becchetti, il redattore di CITTà Nuova Carlo Cefaloni, i quali hanno pregato i presenti di accelerare i lavori facendo ognuno una presentazione di 5 minuti. Così è stato, ogni Regione ha evidenziato i punti di forza e di criticità di ogni Slotmob effettuato in tantissime province italiane. Mentre era in corso l’assemblea si svolgeva il 112esimo SLOTMOB “nella grassa Bologna” come direbbe Guccini. La referente di Taranto ha affermato che le giornate Slotmob svolte a Taranto (31ma) e Carosino (111ma) organizzate dall’AMEC, hanno visto la partecipazione di cittadini e amministrazioni pubbliche. Alcuni amministratori hanno chiesto come fare per rendere la città più virtuosa, cosa deliberare per rendere meno pressante il problema delle macchinette da gioco. La risposta – dice Luca Raffaele- si trova nelle delibere già adottate da altre città come Genova, che non ha avuto nessun problema col Tar. Purtroppo le notizie degli ultimi giorni non sono confortanti (notizie da www.vita.it) dato che ci sono porte che si chiudono su leggi che potrebbero essere modificate per limitare il gioco d’azzardo, pensiamo alla legge di stabilità e all’articolo 48 che tratta di giochi d’azzardo. Su questo c’è un emendamento del senatore Santini, veneto, ex sindacalista CISL, che propone alle regioni di “avere come punto di riferimento per delibere territoriali il quadro regolatorio nazionale (comma 2)”. In pratica, tutto ritorna nelle mani dello Stato, e nessuna Regione può deliberare per migliorare le sorti del proprio territorio. Un manzoniano “addio ai monti” per tutti quei Comuni e Regioni virtuose che vogliono limitare il fenomeno dell’azzardo di massa. «Se verrà approvato questo emendamento metterà la museruola non solo ai Comuni e Regioni già virtuose ma impedirà che nuovi Comuni e Regioni potranno diventarlo nella lotta all’azzardo», afferma il senatore Endrizzi del Movimento 5 Stelle. Tutto questo mentre le associazioni come SLOTMOB si muovono in direzione contraria. Sentire dalle varie Regioni quanto sia stato fatto in questi due anni dà una certa soddisfazione agli organizzatori e ha dato una bella energia ai due giorni di assemblea. Ma soprattutto sono state accolte proposte e costruire un nuovo percorso; quale l’obiettivo futuro? Una riforma del sistema dell’azzardo che metta al centro le persone e non i profitti dello Stato e delle multinazionali.
Stiamo attenti quando le voci si muovono dal basso, per ora sussurrano, ma potrebbero gridare. E nella Storia le leggi non giuste bocciate dal popolo non hanno fatto mai una bella fine. Meditiamo gente, meditate senatori. Le notti romane, le belle notti di Roma possono portare consiglio.
Elena Manigrasso
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