La Cia Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto mette in risalto che nella giornata di ieri nella provincia di Taranto il maltempo, ancora una volta, ha provocato danni alla già martoriata agricoltura; infatti una violenta grandinata si è abbattuta nell’agro di Massafra, con chicchi della grandezza di nocciole, che ha devastato le pregiate colture di olivo, clementine, arance e uva da tavola che insistono in una fascia di circa 4 km a sud del centro abitato e la forte pioggia ha allagato i terreni con coltivazioni di orticole. In particolare le contrade colpite sono state: Lupoli, Amendolecchia, Amadula, Pezzarossa e Ciura.
L’agricoltura, purtroppo, ogni anno deve fare i conti anche con gli eventi atmosferici che si sommano alle perdite che i bilanci delle imprese hanno a causa di una sempre più gravosa morsa economica dovuti agli effetti della crisi e della concorrenza alle nostre produzioni. I danni che i nostri associati ci stanno segnalando sulle produzioni di olive, cadute copiose, agrumi e uva, e sui rami delle piante sono molto rilevanti e la gravità della situazione ci impone di richiedere tutele per gli stessi.
Si chiede agli uffici regionali dell’’U.P.A. di Taranto, di effettuare sopralluoghi urgenti per la delimitazione e la quantificazione dei danni subiti dalle aziende agricole, a seguito della violenta grandinata.
All’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Leonardo Di Gioia, e alla Regione Puglia, la Cia Confederazione Italiana Agricoltori evidenzia che sono necessari interventi concreti per evitare che possa accadere quanto già avvenuto con le precedenti calamità i cui decreti emessi dal Ministero non contemplavano alcun tipo di aiuto reale per le aziende. Oramai è già da qualche anno che, in maniera frequente, tali fenomeni metereologici, violenti ed improvvisi, colpiscono le produzioni agricole.
LA Cia Confederazione Italiana Agricoltori sottolinea che le aziende non possono più aspettare: servono iniziative concertate, concrete ed immediate.
Per l’immediato ristoro dei danni subiti dalle aziende agricole in caso di caloamità, servono nuovi strumenti e soprattutto fondi sufficienti da destinare a polizze multirischio per garantire la produzione.
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