di Enzo Carrozzini
La città di Trani si prepara ad accogliere la prima Festa Nazionale di “LABDEM- Laboratorio Democratico”, l’associazione politico culturale, fucina di idee , campagne civili e culturali aventi lo scopo di favorire la partecipazione dei cittadini all’ impegnativa arte della politica, fondata, assieme ad altri animatori, da Gianni Pittella, Presidente del gruppo Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo con il più volte deputato socialista e ministro Salvo Andò, rispettivamente Presidente Onorario e Presidente dell’associazione la cui peculiarità contribuisce ad arricchire la sensibilità riformista in seno al Partito Democratico. L’evento si terrà i giorni 18 19 e 20 Settembre in Piazza Quercia, una delle tante suggestive piazze di cui consta il centro storico della cittadina adriatica, con il porto antico e il profilo del campanile della cattedrale romanica a fare da pittoresca cornice. Laboratorio Democratico sceglie il tema “LA QUESTIONE MERIDIONALE NEL MONDO DELL’INTERDIPENDENZA” quale filo conduttore degli incontri della tre giorni in terra pugliese, nel corso dei quali politici nazionali, locali e studiosi con dirigenti dell’associazione discuteranno e proporranno elaborazioni su temi di cogente ed improcrastinabile attualità, Mezzogiorno, Europa, Riforme, Sviluppo economico e infrastrutture, diritti, lavoro e politiche giovanili, riforme istituzionali, cooperazione e accoglienza. Insomma un ricchissimo carnet di incontri per riporre al centro del dibattito politico la questione meridionale, tanto decantata e sempre disattesa, come ci conferma il Dottor Mino Carriero, segretario generale di Lab Dem, che in quanto pugliese fa gli onori di casa col quale abbiamo scambiato alcune impressioni:
Dottor Carriero, Lab Dem parte da Sud, e non poteva essere diversamente perché “Questione Meridionale” uguale Questione Nazionale….
La Festa nazionale di Laboratorio democratico costituisce un importante appuntamento nel momento in cui la questione meridionale torna ad essere al centro del dibattito politico e culturale .
Se non cresce il Mezzogiorno non cresce l’Italia. Una società sarà sempre meno coesa , come rischia di diventare la nostra, se è esposta al pericolo di devastanti derive populiste . Lab Dem opera per evitare questa involuzione. Ed è questo il nesso che lega le discussioni pubbliche che si svilupperanno nel corso della Festa mediante le numerose tavole rotonde .
Quali sono i punti su cui LAb Dem intende svolgere il ruolo propositivo e di sprone verso le politiche locali e nazionali?
Cercheremo di individuare le migliori risposte ai problemi che, sopratutto a Sud, richiedono soluzione. È prevista, infatti, La partecipazione di studiosi e di persone volenterose impegnate nelle Istituzioni, nonché di tanti giovani, molti dei quali hanno in questi mesi hanno seguito i corsi delle scuole della democrazia organizzati da Lab Dem nei territori, rappresentano ottime risorse da mettere in rete in quel senso.
Lab Dem per il recupero della dignità di una politica che abbia consapevolezza della gravità dei problemi di una comunità, per diventare volano e sprone, al tempo stesso,del PD nella cui area di valori essa è parte integrante. Ci illustri le sue impressioni.
E’cosi. Mi mi conceda di ritornare al leit motiv del momento, la questione meridionale. Ebbene quando affrontiamo questo argomento non possiamo prescindere la necessità di fronteggiarlo nel contesto degli squilibri che riguardano lo sviluppo, negato o ingiusto, soprattutto nella regione mediterranea. Al pari dei problemi inerenti immigrazione, cooperazione internazionale, e approccio solidaristico. Si tratta, anche in quest’occasione, di promuovere una riflessione collettiva sul nesso inscindibile che deve esistere tra crescita e solidarietà, per realizzare l’eguaglianza sostanziale e fare del Mediterraneo un mare di pace. Solo un progetto di prosperità condivisa può sconfiggere il fondamentalismo e riconoscere pari dignità alle diverse identità che convivono nella regione. Lab Dem è nata anche per promuovere una coscienza dei diritti che si ispiri a questi valori.A tal fine occorre dare sempre più spazio all’attività di formazione , con la consapevolezza che la giustizia sociale non si fonda solo sulle scelte compiute dai governi, ma anche sul diffuso convincimento che il vero progresso si ha quando si rendono uguali i diseguali .