Massima tenacia nel perseguimento di gravi reati quali il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori ma allo stesso tempo coordinamento nei controlli, messa in atto di azioni positive e di sostegno verso le aziende agricole sane, che sono la stragrande maggioranza.
È quanto chiede la Cia Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto che sottolinea ancora una volta che il rifiuto del lavoro nero e del caporalato sono due dei principi cardine che guidano l’azione sindacale della Cia.
“È chiaro che le eccellenze dell’agricoltura della nostra provincia jonica devono essere legate non solo alla qualità, ma anche alla dignità del lavoro e della vita delle persone impegnate – dichiara il presidente della Cia di Taranto Francesco Passeri – L’azione repressiva nei confronti di gravi reati quali il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori non può che esser perseguita con la massima tenacia e durezza. Però non va, allo stesso tempo, trascurato il fatto che le nuove iniziative normative del governo in tema di caporalato vanno ad aggiungersi ad un apparato sanzionatorio già estremamente articolato e complesso, e possano non essere da sole sufficienti a contrastare il fenomeno del caporalato in mancanza di due tasselli fondamentali: azioni positive e di sostegno nei confronti della maggioranza delle aziende agricole ‘sane’, quale la recente operatività della rete del lavoro agricolo di qualità o, più in generale, gli incentivi alle assunzioni e la semplificazione amministrativa, ed un reale cambiamento, ormai da troppo tempo solo annunciato, dell’attuale sistema di vigilanza sul lavoro. Chiediamo con forza alle istituzioni preposte ed al Prefetto di Taranto di rendere operativa una cabina di regia sui controlli e di attuare un coordinamento degli stessi. Negli ultimi giorni registriamo controlli massicci da parte degli enti preposti nelle aziende agricole. Ma non possiamo non sottolineare come tali controlli vengano eseguiti senza un minimo di pianificazione e coordinamento tra gli organismi esecutori degli stessi. Altrimenti non si spiegherebbe come in una stessa azienda agricola, sullo stesso appezzamento e relativamente agli stessi operai agricoli nell’arco di quattro giorni diversi della stessa settimana siano arrivati controlli da parte di Carabinieri, Ministero del Lavoro e Guardia di Finanza, che hanno chiesto, a distanza di poche ore l’una dall’altra, la stessa documentazione e verificato gli stessi adempimenti, bloccando, in alcuni casi, per ore il lavoro aziendale”.
“Noi non siamo contro i controlli in agricoltura, anzi. Però è necessario che gli stessi vengano pianificati e coordinati per evitare il ripetersi di situazioni come quelle che si stanno verificando in questi giorni – ha aggiunto Passeri – Serve, dunque, urgentemente che venga reso operativo il registro unico dei controlli e che venga attuato uno snellimento burocratico di tutte le procedure”.
“Chiediamo, inoltre – ha concluso Passeri – un approccio ispettivo completamente nuovo e diverso da quello attuale, che passi ad un sistema di vigilanza che dia priorità alle violazioni sostanziali rispetto a quelle formali, che non sia percepito dalle aziende come vessatorio, che sia più efficiente nei confronti delle reali situazioni di violazione, più fiducioso nei confronti di tutto il resto di un settore che, tra mille difficoltà apporta valore, lavoro, qualità. I veri agricoltori, i nostri agricoltori, sono impegnati nel rispetto della legge e della legalità. Un impegno comune che deve contraddistinguere tutti quanti, enti, istituzioni, associazioni, aziende ognuno per la propria parte”.
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