di Enzo Carrozzini
Chissà perché mentre completavo la lettura del bel libro di Ismaele La Vardera, “Le piccole cose fanno la differenza- il silenzio è dolo” , per i tipi di Navarra Editore, di colpo mi sono tornate alla mente delle frasi che sono andato subito a rileggere e di seguito riporto” c’è una volontà di cambiamento, una insofferenza per la situazione politica del Paese; c’è l’ urgenza, la sete di trovare riferimenti positivi, che confermino la bontà di scelte che possano rovesciare il sistema del privilegio e del sopruso in favore del bene comune e del diritto. E papà è uno di questi…”. Sono considerazioni raccolte da un altro grande libro dal titolo ” Qualunque cosa succeda” di Umberto Ambrosoli, nel quale il giovane avvocato milanese racconta la vita di suo padre Giorgio, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana di proprietà del cosiddetto “salvatore della Lira”, Michele Sindona, (espressione coniata da Giulio Andreotti), uomo onesto con alto senso dello Stato e del dovere ,che, al fine di far prevalere giustizia, legalità e verità, compì il suo lavoro indifferente alle “sollecitazioni” politiche e finanziarie prima, e successivamente ad intimidazioni via via sempre più violente fino a pagarne estreme conseguenze. Ebbene, parafrasando la considerazione testé citata, non ho esitazione ad affermare che Ismaele La Vardera sia uno di questi riferimenti positivi da seguire a partire da chi produce informazione, dalla società civile e – ma guarda un pò- dalla classe politica. La storia di Ismaele giovanissimo aspirante giornalista, collaboratore di testate giornalistiche locali, tra le quali ricordiamo Telejato di Pino Maniaci, (altra persona specialmente normale, insieme a sua figlia Letizia e ad i suoi collaboratori della televisione più piccola del Mondo che ha sede a Partinico), a seguito di un colloquio registrato sul suo telefono cellulare con un consigliere comunale del suo paese, Villabate in provincia di Palermo, apprende che in occasione delle Elezioni Europee svoltesi nel Maggio 2014 , la scelta degli scrutinatori è stata fatta in spregio alle stesse norme decise dalla commissione elettorale, e che pesanti responsabilità sono riconducibili allo stesso consigliere, alla commissione e al Sindaco pro tempore in carica. Dopo una notte insonne Ismaele in preda a profondo disgusto contro “l’idea rozza di chi distrugge la bellezza della politica, servendosene per scopi personali “, decide di parlare del caso con Pino Maniaci il quale mettendogli a disposizione le frequenze di Telejato fa venire alla luce il caso di mala politica. Dopo i primi giorni di clamore locale, i distinguo dei protagonisti, intorno alla vicenda sembra calare il silenziatore affinché tutto possa essere metabolizzato. Siamo ai primi di Ottobre 2014, Ismaele decide investire del caso un collaboratore del Programma Televisivo le Jene, Matteo Viviani, lo mette al corrente dell’episodio e viene contattato immediatamente, concordano il servizio andato in onda il 15 Ottobre 2014, dal titolo “un ventunenne contro l’omertà politica”, che dona un rilievo nazionale al caso, e Ismaele è sommerso da attestati di solidarietà e approvazione sopratutto da tanti coetanei, e inizialmente forse si riesce ad ottenere un rigurgito di dignità da parte della classe dirigente locale che la sera stessa prima della messa in onda del servizio si presenta dimissionaria. Poi sembra tutto ritornare alla normalità fino alle ultime vicende che hanno portato alle elezioni di Giugno scorso e la nomina del nuovo Sindaco, Vincenzo Olivieri, già ex Presidente della Corte D’appello di Palermo, con il quale le sorti del tormentato comune siciliano, in passato anche commissariato per mafia, finalmente potranno mutare. L’opera prima del giovanissimo collega, ripercorre la sua vicenda dai tempi del liceo fino al caso di rilevanza nazionale, incluse le delegittimazioni offensive, con una limpidezza nello scrivere davvero esemplare, e, se permettete commovente, senza alcuna pretesa di fare sermoni ex cathedra, svolgendo semplicissime considerazioni che invitano alla riflessione, e suscitanti , al tempo stesso, stupore, atteso la freschezza della giovane mente che li partorisce. Tutte le sessanta facciate di cui consta il libro, sono un florilegio di verità, ho frenato il mio impulso, nel mentre leggevo di evidenziarle interamente, il lavoro di Ismaele è l’esaltazione della normalità, e già, perché nel rievocare il seguito di consensi ottenuto all’indomani della sua apparizione nel programma televisivo, si stupisce con rammarico di quanto “la normalità faccia notizia”, egli non è un eroe né ambisce a diventarlo, perché consapevole del fatto che “eroicizzare la normalità può essere una grande scusa sociale”, perché assolve coloro che per tanti versi non agiscono e guardano in silenzio, per cui “siccome non è possibile vivere integramente e direttamente, allora definiamo eroe chi lo fa“. Ismaele invia un messaggio che scardina molte coscienze dormienti incluse le nostre: “Viviamo in un Paese in cui è più facile delegare che operare. Bisogna imparare a metterci la faccia e credere che si possa fare qualcosa- e prosegue – Tu puoi: non aspettare che venga qualcun altro, fai qualcosa tu.Parti dalle piccole cose, non aspettarti applausi, parate, riconoscimenti, ma fallo per il semplice gusto di guardarti allo specchio sapendo che tu stai facendo qualcosa per rendere questa società un pò più giusta.” Da Ottobre 2014 Ismaele è invitato in tutte le scuole d’Italia per raccontare a studenti e coetanei cosa intenda per legalità. E allora seguiamolo questo giovane che butta il cuore oltre l’ostacolo, ogni sua parola è un inno alla speranza e al bene comune, incominciando dalle piccole cose si può prosciugare l’acqua putrida in cui sguazza ogni sorta di illegalità, dove l’impotenza dei potenti di ogni ordine e grado si rafforza per il silenzio degli onesti. “Il silenzio è dolo”, dice Ismaele, anche per questo è nato l’omonimo brano del cantautore Marco Ligabue ispirato alla sua vicenda. Quanta abbagliante bellezza e saggezza nelle sue parole anche nel suo concetto di Libertà: ” La Libertà ha un prezzo, prezzo che non si compra in monete ma con una coscienza che non si rispecchia nel puzzo del compromesso”. Grazie Ismaele. Per informazioniwww.ismaelelavardera.it
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