L’associazione musicale “Giovani Talenti” in concerto per ricordare il tenore Luciano Pavarotti. Sabato 18 Luglio. Ingresso libero, ore 20.30, inizio alle ore 21.
L’Orchestra, si esibirà con Andrea GRIMINELLI, flautista che ha lavorato con il grande tenore, il soprano Victoria Yeo e Aleandro Mariani della Fondazione Pavarotti.
La serata conclude la stagione concertistica estiva “Le notti di Cabiria” dell’Associazione musicale Giovani Talenti.
Dirige l’orchestra, il M° Antonio Palazzo, sulle note di Domenico CIMAROSA, compositore italiano vissuto a cavallo tra il 1700 ed il 1800. Uno degli ultimi grandi rappresentanti della scuola musicale napoletana. Fu una delle figure centrali dell’opera “buffa” del tardo ‘700.
L’Associazione musicale “Giovani Talenti”
E’ nata nel 2009 da un’idea della violinista Vanessa De Geronimo, con lo scopo di promuovere l’attività concertistica, attraverso l’organizzazione di manifestazioni musicali.
L’associazione organizza corsi di musica con maestri professionisti indirizzati sia alla formazione musicale professionale sia alla formazione di principianti che si avvicinino alla musica.
L’ associazione collabora anche con le istituzioni pubbliche, svolgendo corsi strumentali e di propedeutica musicale nelle scuole dell’infanzia e primarie sia di Taranto che di Massafra e da diversi anni dirige e gestisce la Scuola Civica di Massafra.
Oltre a svolgere l’attività di insegnamento e ad essere impegnata in numerosi progetti, anche nel campo della beneficenza, l’associazione partecipa a numerosi eventi e concerti, con la propria orchestra di giovani, avvalendosi della collaborazione di validi professionisti.
Un’altra importante attività è lo scouting, al fine di trovare e promuovere giovani talenti dagli 8 ai 25 anni anche mediante borse di studio.
“Le notti di Cabiria”
Il film “Le notti di Cabiria” di Federico Fellini, interpretato da una straordinaria Giulietta Masina, narra la storia di una giovane donna arrivata a prostituirsi per sopravvivere alla miseria. Attraverso una serie di peripezie, anche drammatiche, Cabiria comprende di non essere sola e torna a credere ingenuamente nella vita, in quella sorta di circo, come dice Fellini, che rappresenta l’esistenza umana.