“Lo stop al rientro del miliardo e duecento milioni di euro, sequestrati ai Riva nel 2013 e destinati dalla magistratura alla ripartenza e agli interventi necessari per lo stabilimento di Taranto, rappresenta un grave stop al processo di rilancio dell’azienda, di tutela dei diritti dei lavoratori e del suo enorme indotto. Servono assolutamente tempi brevi per la decisione, non si può più aspettare”. Lo dice in una nota il segretario nazionale dell’Italia dei Valori Ignazio Messina, commentando il ricorso delle figlie di Emilio Riva al Tribunale federale di Bellinzona per bloccare il provvedimento di sblocco della somma chiesto dalla magistratura italiana ed emanato dalla procura di Zurigo.
“L’impasse che potrebbe derivarne – ha osservato – rende ancor più complesso l’intero processo di ripartenza dell’impianto tarantino. E’ un momento di profonda crisi ed instabilita’ per l’Ilva, e il provvedimento di oggi non fa altro che peggiorare la situazione, ma questo non puo’ ripercuotersi sui lavoratori. Occorre accelerare al massimo i tempi della decisione per evitare che a difficoltà già profonde se ne sommino altre ancor più insopportabili ed ingiuste. Il rischio è che l’intero procedimento si areni sulle secche della burocrazia, mentre migliaia di famiglie continuano a trovarsi in una situazione di profonda sofferenza che è ogni giorno più grave”.