Di Eleonora Arnesano
Più che una guida turistico culturale la terza opera del Maestro Angelo Pascual De Marzo, dal titolo “I luoghi della musica a Bari”, è un prezioso progetto editoriale che intende valorizzare il naturale connubio nato i tra luoghi di inestimabile valore culturale e artistico del centro storico come della città nuova, pensando a chiese, teatri storici, conservatori auiditorium, e i musicisti che hanno valorizzato quei luoghi con le armonie delle composizioni vocali e musicali. “Un lavoro– sostiene il Maestro De Marzo nell’introduzione –che muove la speranza di un risveglio complessivo del centro storico barese. Bari Antica-prosegue– si pone all’attenzione dei cultori e dei turisti che si mostrano sensibili e attenti di fronte al nostro passato. L’elemento musicale rappresenta il continuum che lega il passato al presente, e ci aiuta nelle nostre scelte“. E può costituire il riscatto per la volorizzazione di un patrimonio per troppo tempo trascurato e dimenticato aggiungiamo noi. Incontriamo per una chiacchierata il maestro De Marzo, diploma al conservatorio di Bari in canto lirico organo e pianoforte, artista a tutto tondo che fa dell’eclettismo e genialità la sua cifra principale:
Maestro De Marzo, la sua opera letteraria segna un importante passo nella divulgazione dei luoghi storici della musica e del canto della nostra città, ancora oggi prerogativa di soli appassionati e addetti ai lavori. Ci può narrare la genesi di questa idea importante ed innovativa?
La mia è una guida turistico/musicale. Un Nuovo Format editoriale. Amo viaggiare ed essendo un musicista quando visito dei luoghi mi interessa sapere cosa offrono attinenti alla musica. Nasce da un’esigenza personale ma che diventa anche della collettività. Vuol diventare una collana inserendo non solo altre città italiane ma anche straniere e perché no in lingua.
Il centro storico della nostra città, scrigno di tesori architettonici che oggi faticosamente si tenta di valorizzare, annovera altresì testimonianze della presenza di Euterpe e Melpomene (Muse della Musica e del Bel canto ndr), che hanno avuto il loro rifiorire presso le tante chiese di cui è esso ricco, in epoca antica presidio di cultura per gli abitanti. Ci parli di questa peculiarità.
Nel centro storico e nelle varie chiese dal punto di vista artistico-visivo non ci sono testimonianze musicali se non due tele presenti nell’Arcivescovado che raffigurano santi con strumenti musicali. Dal punto di vista artistico-musicale, nella guida, sono elencate le chiese che meglio hanno rappresentato e dato testimonianza di queste presenze.
Come è strutturato il volume?
La guida è strutturata in 4 capitoli
a)Le Chiese
b)I teatri
c)Case e palazzi
d)Altri luoghi
Con approfondimenti biografici sui maggiori musicisti che hanno animato questi luoghi e schede tecniche sugli strumenti musicali che si incontrano.
Il suo ruolo è stato determinante come ideatore dell’opera al pari della sua competenza musicale, quali sono gli altri artisti dell’immagine e della parola che hanno contribuito alla realizzazione?
Gli altri artisti che hanno contribuito alla guida sono Ciro Di Maio che ha realizzato e firmato le foto dando un’impronta del tutto personale e da grande artista dando respiro visivo ai miei testi e, Jessica Iapino che ha dato un contributo originale con delle cartoline di arte contemporanea che si trovano in allegato ritraenti scene di danza e teatro.
Il volume “luoghi della Musica a Bari” sarà presentato alle ore 18 Lunedì 29 Giugno presso la libreria Feltrinelli in via Melo da Bari, 119, con gli interventi dell’autore, della giornalista Gilda Camero e il fotografo Ciro di Maio.