Di Eleonora Arnesano
Quest’anno, il tema scelto dalla scuola di danza H24 di Pulsano (Ta) è stato quello della lotta del bene contro il male, della memoria contro l’oblio. Ruin, regina dell’oblio (questo il titolo del musical) altro non è che la regina delle carte Yugioh, il famoso gioco giapponese dove due giocatori duellano utilizzando una varietà di Carte Mostro, Magia e Trappola per sconfiggere i mostri dell’avversario. Ruin significa “rovina del mondo”. Infatti, è proprio da questo significato che la scuola di danza H24, in collaborazione con “Cicci di Santa Teatro” di Carosino, è partita per descrivere, in forma musical, tutte le rappresentazioni della lotta tra bene e male presenti nelle fiabe, nei film di Walt Disney e nella vita. 3 narratori fuori scena, vestiti di bianco come ai tempi di Seneca ma con la maschera a celare la loro identità, come nei riti dionisiaci dell’antica Grecia, hanno condotto lo spettatore nel fantastico mondo di fate, zombi, sacerdotesse, spiriti, necron ecc.. Nel fondale un letto. E’ sera, Ginevra, interpretata da Alessandra Nesca, è stanca, indossa il suo pigiama per andare a dormire; la mamma, Patrizia Greco, ramazza un pò la stanza rimproverando la figlia del suo disordine. Ma ecco che, inaspettatamente, si erge, soprannaturale e paurosa, Ruin, la regina dell’oblio, ad assalire i sogni fantasiosi della giovane, con il suo lungo mantello bianco, indice non di purezza, ma d’angoscia, come nella tradizione orientale. Tutti i personaggi buoni dei sogni di Ginevra, Frozen, La bella addormentata, Aladino, Supermario, il pappagallo Blu di Rio, i dalmata della Carica dei 101, la Sirenetta, Alice nel paese delle meraviglie, Biancaneve, Mary poppins, Catwoman, i Minions, i ballerini di Chorus Line, saranno disturbati dall’intervento della regina cattiva, che odia i sogni a tal punto da volerli eliminare per sempre.
Un musical affascinante, surreale e magico, tra atmosfere dark, grafiche accattivanti, abiti e trucchi efficaci che hanno sedotto il pubblico dell’arena del Satyrion, marina di Pulsano, martedì 23 Giugno 2015.
Le scenografie a cura di Giuseppe Doria e Tiziana Casanova e gli effetti grafici di Giovanni Re, con la regia di Giuseppe Fiorino, hanno dato la sensazione di “magia” che si è avvertita sin dal primo momento.
Un punto a sé stante meritano le coreografie curate nei dettagli e molto sceniche di Federica Catino, Patrizia Greco e Giuseppe Carrieri sotto la Direzione artistica di quest’ultimo.
Ciò che ha strabiliato il pubblico è che, nonostante l’umidità calata durante la serata che ha reso il palco impraticabile, provocando varie scivolate impreviste con una caviglia gonfia, i ballerini hanno continuato a ballare con grinta, entusiasmo e carica fino alla fine, senza avvilirsi, anzi a volte si sono mescolati tra il pubblico per creare quel diversivo scenico atto ad attrarre l’attenzione dello spettatore.
Alla fine il concetto di vero amore vince sul male e a svegliare Ginevra non è il principe azzurro ma l’amore materno.