di Enzo Carrozzini
Fortunatamente non tutto delle testimonianze architettoniche del Borgo Murattiano di Bari è andato distrutto a seguito della dissennata politica edilizia dei primi anni 60 del 900, che comportò l’ abbattimento dei sontuosi e bellissimi palazzi edificati dalla borghesia barese nel corso del XIX secolo. Resta ben poco di quegli edifici dotati di rigogliosi giardini interni, disposti su isolati a pianta quadrata secondo le direttive fissate dall’amministrazione francese del Regno di Napoli , a seguito dell’editto firmato da Re Gioacchino Napoleone Murat il 25 Aprile 1813 , recependo la richiesta del Decurionato locale di allargare i confini della città mediante la costruzione di un nuovo borgo ( denominato Murattiano in onore del Re) , per rispondere alle sue crescenti esigenze demografiche ed economiche. Oggi il borgo Murattiano è una teoria disordinata di orribili palazzi in cui è possibile rinvenire straordinari flash del passato pre unitario che, colpevolmente, una politica miope non ha valorizzato di concerto con interessi particolari. Importante è il valore della memoria per quei residui di storia che ancora si conservano nella città. Quei palazzi, quelle pietre , parlano, ci raccontano della loro genesi, del lavoro di persone, maestranze e finanziatori, dell’orgoglio di una famiglia di dare visibilità alla condizione sociale raggiunta, riecheggiano di quell’ acqua umana che li ha percorsi nel tempo, al pari dell’altissimo valore che detengono i “negozi” (le carte ) conservati negli archivi, riguardanti gli aspetti amministrativi delle opere. È avvertita la necessità di legare, fissare la storia comune della nostra città, ai più sconosciuta, anche mediante l’osservazione delle sue dinamiche urbanistiche , per conservare orgoglio e consapevolezza di quello che è stato il primo atto fondativo laico della città di due secoli or sono, (il primo, religioso, risale al 1087 con la traslazione delle osse di San Nicola). A questo proposito è encomiabile l’iniziativa posta in essere dagli studenti dell’Istituto Scacchi che per festeggiare i “Novant’anni dello Scacchi” presenteranno Sabato 16 Maggio alle ore 11:00, presso la biblioteca dell’istituto, il progetto “CICERONI PER LO SCACCHI” finalizzato a rilevare la storia dell’edificio, le successive variazioni di destinazione d’uso e la motivazione per il quale il liceo è stato intitolato ad Arcangelo Scacchi. Interverranno all’incontro: lo studioso Riccardo Riccardi che tratteggerà la figura di Prosper Chartroux, artefice della costruzione che oggi ospita il liceo; il docente universitario Dino Borri, che discorrerà sulla genesi del “Borgo Murattiano” di cui il liceo occupa il decimo isolato; il già direttore della banca d’Italia Giorgio Salvo che tratterà dell’elegante costruzione della filiale di Bari in C.so Cavour.