di Eleonora Arnesano
“L’oro di Napoli” del grande attore e regista Vittorio De Sica è un concentrato di quello che vuol significare napoletanità, ricordando ciò che dice sornione Eduardo (nei panni di Don Ersilio Miccio, in uno degli episodi di cui consta l’opera cinematografica), che quando una cosa si fa a Napoli “il che vuol dire(che si fa ndr) in tutto il Mondo”. Quando c’è Napoli, la sua arte e in ogni aspetto in cui si manifesti, si può affermare, memori di quella mitica battuta, che sia convenuto “tutto il mondo”.. E’ “Oro di Napoli “’ quello manifestatasi con maggiore intensità e affetto per un mondo antico ancora da scoprire e che non finisce di stupire, quello rappresentato una sera di mezzo Aprile in luogo posto dall’altro versante geografico, allorquando quattro artisti pugliesi appassionati della cultura partenopea, portano sulle scene la prima teatrale dello spettacolo “Napoli anema e core”. L’evento dipinto dal gruppo “I Teatralmusicanti” , tenutosi venerdí sera presso il Teatro Sociale di Fasano nell’ambito della rassegna concertistica “Fasano Musica”, si candida a ruolo di ambasciatore della cultura partenopea in Puglia, da sempre sensibile al canto delle sirene del Golfo, e non soltanto qui. Novanta minuti di brani dolci, struggenti di amore e passione, intervallati da “fattarielli”, aneddoti, informazioni sulla genesi dei brani, per la voce narrante di una superlativa Floriana Uva, nelle sua consolidata veste di attrice, e , al tempo stesso conduttrice e regista della serata, per nulla a disagio coi fonemi particolari della “Lengua napulitana”. Raggiunte intensità altissime di interpretazione nelle poesie, “A Livella” e “la Donna” di Totò, come quella che ha dato l’avvio alla serata “Zuòccole Tammòrre e Fémmene”, ma anche di ilarità in “Scamorza muzzarella e Pruvulone”, di Tolino, intensa malinconia in “Comme a Tanne”, ( Come allora) di Titina de Filippo. È stato un gioioso e straordinario incontro tra corde vocali e musicali. Ciro Greco, baritono, voce cantante, calda trascinante a grande agio sul palco della sua Fasano, impressionante nell’interpretazione di brani classici dalla bellezza straordinaria, Reginella, Tu ca nun chiagne,Anema e core, Dicitandello vuie, Torna a Surriento, A Vucchella, Marechiaro, Tu si ha cosa grande, Malafemmena, O Sole Mio, grande approvazione del pubblico, che diventa protagonista nei due pezzi finali della scaletta quando accompagna Greco battendo le mani in “O’Surdato’nnammurato” e “Funiculì Funiculà”, anche un ‘occasione per la celebrazione del trentennale della sua carriera. Splendidi musici alle corde musicali, Donato Schena e Leonardo Lospalluti , rispettivamente chitarra e mandolino, esecutori virtuosi delle partiture classiche cantate, come dei brani musicali impegnativi segnanti il loro indiscusso valore : Pagliaccio, Tarantella, e la Danza di Gioacchino Rossini, donando un incommensurabile valore aggiunto alla serata. Il pubblico gratificato affollante platea e galleria chiede il bis, concesso, con “Ie te voglio bene assaie”, chiude l’ omaggio a Pino Daniele che vede tutti commossi dal ricordo, al cospetto di un dolcissimo arrangiamento di musica e voci, con Floriana Uva al controcanto recitato di “Napule è”, lo struggente omaggio del cantautore alla sua città. Insieme al numeroso pubblico plaudente e gratificato erano tutti presenti e rapiti dalla bravura di questi quattro grandi professionisti pugliesi: Rossini, Donizetti, D’Annunzio,Lama, Russo, Di Capua, Falvo, Tollino, Ricci, Di Giacomo, Tosti, Cannio, Califano, Turco Denza, De Filippo, Totò, Daniele, e tutti gli altri,,, a testimonianza che è vero, Napoli ti sorprende affascina e prende, perciò “a sape tutt’ ó mundo”. “I Tetralmusicanti” continueranno a far parlare di loro… (Immagini di Alessandro Uva)