Di Francesca Tomei
La settimana scorsa abbiamo organizzato nel nostro Centro Cinofilo una giornata interamente dedicata al gioco con il cane. I partecipanti sono stati numerosi, tutti accompagnati dai loro cani. Ci hanno ringraziato (ed abbiamo visto nei loro occhi la contentezza) e ci hanno chiesto di ripetere la giornata non solo perché si sono divertiti nello svolgere vari giochi con i loro quattrozampe, ma soprattutto perché si sono sentiti arricchiti nello scoprire quale sia il valore del gioco. Ed allora ho pensato di spiegare brevemente anche ai lettori cosa rappresenta l’attività ludica nel nostro rapporto a 6 zampe. Il gioco è, innanzitutto, una componente fondamentale nella vita dei cani e di tutti gli animali sociali in genere (umani compresi) ed ha una grande valenza educativa : i cuccioli iniziano tra loro le prime interazioni ludiche già nelle prime settimane di vita (dopo aver aperto gli occhi). In questi momenti gli approcci fisici evidenziano quella che è la natura predatoria dei cani: i cuccioli effettuano “assalti” e utilizzano la bocca per “addentare” i compagni. Nel momento in cui il morso diventa troppo forte provocando dolore, il cucciolo assalito guaisce ed allora interviene la madre che rimprovera chi non ha saputo controllare la potenza del morso. Il gioco insegna, così, ai cuccioli un elemento importantissimo, l’inibizione al morso, ossia la capacità, da parte del cane, di regolare la pressione delle proprie mandibole. Ricordiamo che la bocca per il cane non è solo uno strumento mangiare, ma rappresenta uno strumento con cui afferrare oggetti, difendersi, aggredire,… Ma è necessario che il cane sappia utilizzare questo strumento in misura adeguata nei vari momenti della vita, senza provocare danni quando non necessario. E proprio attraverso il gioco il cane apprende la capacità di regolare l’intensità del morso. Sempre nei momenti di gioco tra cuccioli vengono apprese le corrette forme di comunicazione, la capacità di autocontrollo e calma. Aggiungo, a questo proposito, quanto sia importante che i cuccioli rimangano con la mamma fino a 60 giorni. In questo periodo la madre, e solo lei, riesce a fornire quegli insegnamenti sopracitati che sono fondamentali nell’equilibrio dei cani (e nella loro convivenza con noi) e che noi umani non potremmo insegnare loro. Quindi non prendete mai un cucciolo prima dei 2 mesi, qualsiasi scusa vi raccontino allevatori, privati, a meno che non vogliate ritrovarvi con un cane che svilupperà
sicuramente problematiche di cui anche voi farete le spese. Tornando all’argomento del gioco aggiungo che non rappresenta un mezzo di apprendimento solo per i cuccioli, ma continua ad avere valore anche tra gli adulti. I cani giocano tra loro, anche da adulti, non solo per divertimento, ma anche per confrontarsi, stabilire rapporti sociali, mantenere un
repertorio comunicativo e per affinare tecniche e strategie che potranno risultare vantaggiose durante la vita. Per i cani il gioco è anche appagamento delle proprie motivazioni di specie. E invece, nel rapporto interspecifico, ossia tra cane e uomo, quale valore ha il gioco? Il valore è altissimo. Per noi proprietari è un mezzo attraverso cui appagare i bisogni dei cani, per farli “sfogare”. Spesso i nostri cani sono destinati ad una vita apatica, noiosa. Noi li adottiamo prima di tutto per un nostro bisogno o desiderio, ma poi, a causa della nostra vita frenetica, piena di impegni, li condanniamo a restare in attesa di poche attenzioni che gli concediamo quando abbiamo tempo. E’ vero, si, che li sfamiamo, curiamo la loro salute, li portiamo in passeggiata, ma quasi sempre tutto si riduce a poco. Anche le passeggiate diventano semplici uscite per l’espletamento dei bisogni, magari noi siamo al telefono, guardiamo le vetrine dei negozi, li strattoniamo via se annusano una pipì, perché nella nostra idea umana siamo schifati e non ci rendiamo conto che, invece, i cani devono utilizzare il loro olfatto per conoscere gli odori…anche quelli lasciati da altri
animali. E’ la loro natura! Purtroppo nella vita insieme a noi, i poveri cani, hanno poche occasioni di fare i cani e soprattutto hanno poche occasioni di essere impegnati in attività e finiscono col diventare obesi, apatici, depressi o causano danni in casa, in giardino. Quando i proprietari si rivolgono a me disperati lamentando comportamenti indesiderati e hiedendo una soluzione, la mia risposta è “gioca col tuo cane!” I loro sguardi sono perplessi, stupiti, come a dire “voglio correggere un comportamento e tu mi proponi di giocare?” Ebbene si, le attività di gioco permettono di creare momenti attivi, che rompono la monotonia quotidiana e mantengono attivi i cani, oltre a limitare (se non addirittura eliminare) distruzioni. A volte la soluzione più efficace è la più semplice! Ma, oltre a quanto già scritto, ritengo che il gioco sia un mezzo per aumentare la relazione con i cani. Il nostro rapporto con i cani dovrebbe essere esclusivo, forte, come un legame tenuto insieme da un filo invisibile, una connessione tra due menti e due corpi, animato dal piacere dello stare insieme. Se veramente vogliamo diventare interessanti ed importanti per i nostri cani dobbiamo giocare con loro, farli divertire, offrirgli momenti di condivisione. Il segreto per risultare veramente un punto di riferimento per loro non è impartire ordini, chiedere ai cani di riferirsi a noi e chiederci il permesso
per fare qualcosa. Non basta dar loro da mangiare, farli uscire o, tantomeno, riempirli di coccole. Il trucco è diventare “fighissimi” e lo si può fare soltanto se diventiamo propositivi e se i momenti trascorsi insieme a noi diventano piacevoli. Nel nostro rapporto a 6 zampe servono anche le regole, così come esistono in qualsiasi gruppo sociale, ma non illudiamoci che basti questo. Qualcuno potrà dire che non tutti i cani amano giocare. E’ vero in parte, perché alcuni cani non amano i giochi più famosi (palline, treccia, corse). Ma esistono tantissimi giochi che possiamo proporre, ad esempio giochi cognitivi, olfattivi, attività sportive…Sicuramente si riuscirà a trovare qualcosa di interessante per ogni soggetto, per quelli più dinamici, quelli più timidi, quelli più insicuri, per quelli giovani e quelli anziani. E si riuscirà a trovare qualcosa da fare non solo all’aperto, ma anche in casa, addirittura quando fuori piove o se viviamo in un monolocale…quindi non abbiamo scuse per non giocare con i nostri cani! E’ un pò come con i figli: offriamo loro la possibilità di fare sport, musica, corsi di attività manuali,…in base alle loro diverse attitudini. E ci impegnamo con costanza affinché loro possano svolgere tali attività. Dobbiamo fare lo stesso con i nostri cani. Se abbiamo deciso di adottarne uno dobbiamo assumerci la responsabilità di offrirgli una vita vivace, non monotona. Se abbiamo deciso di adottarne uno abbiamo sicuramente piacere nel vederlo legato a noi, contento di stare con noi.
Francesca Tomei – Istruttore Cinofilo presso Divertirsi a 6 Zampe
© Giornale Armonia Registrato al Tribunale di Taranto numero 638 del 23/11/2004
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