Di Gianni Perilli
Incontro atteso per il Comitato “Parco del Castello”,riunitosi Venerdì sera 13 Marzo, a nemmeno 24 ore dall’udienza del Tribunale Amministrativo Regionale che deve esprimersi circa il mancato rilascio delle autorizzazioni edificatorie del primo corpo di fabbrica del Provveditorato alle OO.PP. Chi sta seguendo il caso ricorderà che le azioni del Comitato erano volte ad impedire l’ampliamento dell’immobile edificato nel 1956, che sono state vanificate da una serie di pareri (a partire da quello della Conferenza di servizi del 2010) perché non hanno tenuto conto del vincolo cui era sottoposta l’intera area dal 1930. Sostanzialmente si è in attesa di ricevere dal Tar la sentenza relativamente al mancato accesso agli atti che attestino la liceità della edificazione del primo corpo di fabbrica, per i quali era prevista l’autorizzazione ministeriale, sebbene su questa sussistessero perplessità dell’allora soprintendente ai beni culturali Schettini, che sottolineò il parere favorevole del suo ufficio ma con raccomandazione di tenere in debito conto delle condizioni nelle quali quel parere veniva espresso, nonché delle condizioni di vincolo cui quell’area era sottoposta. Ma non solo, la costruzione del primo corpo fabbrica avrebbe dovuto avere via libera da una concessione edificatoria del Ministero competente di cui oggi non si rileva traccia negli archivi ministeriali, comportando la settimana scorsa da parte del TAR un sollecito allo stesso ministero che ha disposto ulteriori ricerche presso l’archivio generale dello Stato ancora prive di esito. Il comitato Parco Castello che in questo guazzabuglio tecnico giuridico è assistito dall’Avvocato Luigi Paccione, attende risposte, alle seguenti legittime domande:
Esiste una autorizzazione a costruire il primo corpo Fabbrica da parte del Ministero?
In mancanza di questa, potrebbe configurarsi una illiceità all’edificazione del primo edificio in conseguenza del quale, sempre per i famosi vincoli, tutto l’iter seguito per l’ampliamento dei giorni nostri avrebbe il medesimo valore di nullità?
Che fine hanno fatto le carte?
Tutto il resto sarà frutto delle reciproche strategie processuali che le controparti attueranno, ma a noi preme sottolineare che il concatenarsi dei fatti fa emergere un quadro sempre più preoccupante di prevaricazione di diritti collettivi al punto da rischiare di compromettere pesantemente l’identità e la memoria della nostra comunità e del territorio che può e devono essere salvaguardati. Successivamente ai partecipanti è stato relazionato l’incontro avuto da una delegazione del comitato col Ministro Dario Franceschini, (al quale hanno partecipato Il Sindaco Antonio Decaro e L’assessore Carla Tedesco), in occasione del quale gli è stato consegnato un dossier di documenti, relazioni e una ampia rassegna stampa dell’intera vicenda. Il Ministro ha ammesso di non conoscere il caso nello specifico ma ha assicurato il suo interessamento. Infine, relativamente all’area verde di pertinenza del Provveditorato, che, ricordiamo, il Comune ha espressamente chiesto di “aprire” alla città, e che riscuoteva il consenso di tutte le parti in causa ad esclusione del Provveditorato alle opere pubbliche per motivi di avvicendamento dirigenziale, circa le notizie trapelate sul fatto che L’Assessore Carla Tedesco consegnando il verbale di quella riunione al nuovo Provveditore, avrebbe avuto da quest’ultimo un fermo parere negativo, in quanto quell’area potrebbe essere adibita a parcheggio di autovetture dei dipendenti dei nuovi e raddoppiati uffici del Provveditorato alle O.O. P.P., sebbene altre soluzioni da individuare in area portuale siano all’ipotesi e studio degli uffici tecnici competenti delle Amministrazioni locali e statali interessate,, il Comitato ritenendo l’ipotesi di coprire con un ennesima colata di bitume e asfalto l’area verde in questione una profonda ingiustizia per la collettività e sopratutto per i bimbi della città vecchia, ha deciso alzare il livello di attenzione e di mobilitazione a difesa degli già esigui spazi verdi a disposizione dei cittadini e, a tal proposito, ha chiesto la convocazione in tempi brevi della Consulta Comunale per l’Ambiente affinché, in una seduta monotematica, si esprima rispetto a tutto quanto sta emergendo in merito a questa vicenda. (*Giornalista e Blogger)