di Serena Verga
“Chissà se vado veramente bene così …”. Quante volte ve lo siete chiesti? Tantissime volte. Io mi chiedo: “Chissà come mi vede chi mi vede bella”. L’unica via d’uscita da questo labirinto di domande senza risposta è solo una: essere se stessi. Magari qualcuno s’innamorerà di te mentre sei lì, col broncio, alla fermata del pullman o al supermercato, in una giornata uggiosa, con i capelli arruffati, proprio quella mattina che ti eri detta “oggi sono più brutta del solito”. Cosa avrai di così speciale? Niente! Sei tu. Solo tu.
Siamo una maschera? Infinite maschere? Come salire su un palcoscenico e recitare un ruolo che non fa per te. Di fronte ad una platea vuota. E tu sei lì, a recitare comunque, da solo. Per nascondere quelle mille e diverse sfaccettature del tuo carattere che non riesci proprio ad accettare o a far accettare. Ma in fin dei conti in quella finzione c’è verità. C’è sempre verità.
Viviamo in una società dove la violenza sembra governare incontrastata. Dove il Potere attira, rendendoci ciechi e facendoci dimenticare la vera Bellezza. Viviamo in una società sempre di corsa, una società che ha perso quella voglia di fermarsi ad osservare le piccole cose, respirare e godersi il silenzio. “Oggi la gente ti giudica per quale immagine hai. Vede soltanto le maschere, non sa nemmeno chi sei. Devi mostrarti invincibile, collezionare trofei. Ma quando piangi in silenzio, scopri davvero chi sei.”. Queste sono solo alcune delle parole del secondo singolo di Marco Mengoni, racchiuso nel suo nuovo album “Parole in circolo”. Il titolo: “Esseri umani”. Un testo “essenziale”. Intenso. Vero. Un inno alla vita, all’umanità, quella pura. Purtroppo siamo abituati a vedere l’uomo che fa guerra al suo simile, e ci dimentichiamo che in fondo siamo tutti nello stesso posto, qui, “a combattere questa realtà”. Bella o brutta che sia, con i suoi alti e bassi, nasconde infinite bellezze. E noi dovremmo andare a scovarla questa Bellezza, negli angoli più strani. Talvolta è così vicina e non ce ne accorgiamo.
Sorridete ogni volta che ne sentirete la necessità, anche quando siete soli per strada e potreste essere presi per pazzi. Piangete, ogni volta che ne avrete voglia. Ballate, urlate al cielo, cantate a squarciagola. Non abbiate paura di dire “Scusa!, “Grazie!”, “Mi manchi!”, “Ti voglio bene!”.
Chi non ha mai immaginato di essere diverso? Sarà capitato a tutti! Io ho provato ad essere più superficiale nei rapporti, per allontanare da me aspettative ed illusioni. Ma ad amare di meno proprio non ci riesco. Ho provato a sentirmi bella, non di quelle silenziosamente belle, ma di quelle belle impossibili, ma mi veniva da ridere già solo al pensiero. Perché se provi a scappare da te stesso, anche solo per un attimo, inevitabilmente torni sempre a te. Perché è quello che devi restare. E’ lì la tua essenza.
“Credo negli esseri umani che hanno coraggio, coraggio di essere umani.”. Sì, perché ci vuole coraggio ad essere “umani”, a mettersi a nudo, senza temere giudizi. Forse non riusciremo mai a capire realmente noi stessi, ma ciò che è certo è che, rispettandoci, ci sentiremo vivi. Buttiamo giù le maschere. E così anche l’antiromantico per eccellenza, colui che si definiva l’alternativo che non sa cosa farsene del romanticismo e dell’amore, si ritroverà, la sera, a guardare le stelle. Sì, perché in fondo – si sa – non esiste uomo sulla Terra che non abbia alzato gli occhi al cielo. Almeno una volta. L’amore “ha vinto, vince, vincerà”. Sempre. E allora non sarai più solo e quella platea vuota si riempirà di tante bellissime anime che, come te, potranno specchiarsi senza il timore di nascondere una parte di sé. E ti verrà da sorridere. Sorridere di te. E per te. Per quello che sei veramente. Senza maschere. Piacevolmente te stesso. Buona vita a tutti!
© Giornale Armonia Registrato al Tribunale di Taranto numero 638 del 23/11/2004 – See more at: https://giornalearmonia.it/spazzatura-mediatica-e-informazione-politica-la-prevalenza-del-pessimo-gusto-per-motivi-di-audicence/#sthash.h0OGwGDE.dpuf
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