“Voi affermate che è difficile stare con i fanciulli. Avrete ragione. Ma poi aggiungete: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, curvarsi, piegarsi, farsi piccoli. Ebbene in questo avete torto. Non sta qui la fatica maggiore, ma piuttosto nel dovere di elevarsi all’altezza dei loro sentimenti. Sta nell’impegno di distendersi, allungarsi, alzarsi in punta di piedi per non ferirli.” Janus Korczack Sabato 28 febbraio, presso il Cantiere Maggese (laboratorio urbano patrocinato da Puglia e Comune di Taranto), nella sede che si estende tra Largo San Gaetano e Vico Greco, nel cuore del centro storico, alle ore 11.30 parte il Laboratorio di Educazione all’Affettività e alla Sessualità, promosso dall’Associazione Culturale Hermes Academy Onlus Arcigay Taranto e la Cooperativa Carisma. Il laboratorio prevede tre percorsi, uno per i bambini, uno per gli adolescenti, un altro per i genitori, tre diverse utenze che avranno comunque modo di confrontarsi con sedute in plenaria. Nell’ambito dei vari incontri, che coinvolgono anche alcuni studenti della Scuola Primaria Consiglio, dell’I.C. XXV Luglio – Bettolo, dell’Istituto Musicale Giovanni Paisiello, del Liceo Archita, dell’I.P.S.S. Liside, l’I.P.S.T. Cabrini, il L.E.S. Vittorino Da Feltre, il Liceo Aristosseno di Taranto, l’I.T.I. Pacinotti, I.I.S. Principessa Maria Pia, si sensibilizzerà in merito a malattie sessualmente trasmissibili, violenza di genere, bullismo e omofobia, anche attraverso la proiezione di una serie di video e cortometraggi realizzati dagli alunni delle scuole coinvolte nel percorso di Peer Education. La partecipazione all’iniziativa socio-culturale è libera e gratuita. Troppo spesso oggi nella scuola, quanto in famiglia, si è portati a trascurare gli aspetti emotivi del processo di sviluppo dell’allievo a tutto vantaggio di quelli puramente cognitivi, dimenticando che l’individuo è totalità integrata ed organizzata e va educato nella sua interezza. In ogni situazione, infatti, si manifesta un’osmosi tra sfera affettiva e sfera cognitiva e gli atteggiamenti, le aspettative, più o meno esplicite, le comunicazioni verbali e non verbali, influiscono sui più giovani unitamente alle sue motivazioni personali, facilitando o ostacolando qualsiasi acquisizione conoscitiva. Così come è altrettanto vero che la conquista di nuove abilità cognitive rafforza la stima di sé, soddisfa il bisogno di sicurezza e rende facile il rapporto con genitori, insegnanti e coetanei. L’interazione fra settore cognitivo e settore affettivo viene considerata, ai fini dell’apprendimento essenziale anche da Piaget, il quale
sostiene: “a partire dal periodo preverbale esiste uno stretto parallelismo fra lo sviluppo dell’affettività e quello delle funzioni intellettuali, in quanto si tratta di due aspetti indissolubili di ogni azione: in ogni condotta, infatti, le motivazioni e il dinamismo energetico dipendono dall’affettività, mentre le tecniche e l’adeguamento dei mezzi impegnati costituiscono l’aspetto cognitivo.” Non esiste, quindi, un’azione puramente intellettuale e neppure atti puramente affettivi, ma sempre e in ogni caso, sia nelle condotte relative agli oggetti, sia in quelle relative
alle persone, intervengono entrambi gli elementi, giacchè uno presuppone l’altro. Importanza fondamentale ha, quindi, l’educazione all’affettività che, avviando il bambino e l’adolescente ad avere una positiva e realistica immagine di sé e facilitando l’instaurarsi di gratificanti rapporti con gli altri, costituisce un efficace mezzo di formazione di soggetti psichicamente sani e, conseguentemente, diventa un valido strumento di promozione del benessere psichico e fisico.
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