La lotta intrapresa dalla sezione di Carovigno del Partito Comunista, ora all’attenzione dell’ambientalismo vero che ha messo in cantiere un gruppo di studio per la bonifica e per la vivibilità del Canale Reale, porta i primi risultati. Il Canale Reale è stato trasformato in una cloaca a cielo aperto da amministrazioni indifferenti ai problemi della salute pubblica. Noi vogliamo trasformarlo in attrazione turistica e ambientale, degna dei racconti di due noti personaggi storici, Strabone e Plinio il Vecchio, che oltre duemila anni addietro hanno scritto le lodi del fiume, di 48 km di lunghezza, che attraversa gran parte della provincia di Brindisi.
Ieri 24 febbraio 2015 (dopo 3 decenni di abbandono del Canale Reale all’inquinamento) si è tenuto a Bari, presso la sede regionale degli uffici del Servizio Assetto del Territorio, un incontro per il risanamento ambientale e di bonifica del fiume tra provincia di Brindisi e comuni di Brindisi, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, Oria, paesi che maggiormente hanno inquinato il Canale Reale con il conseguente scarico nella riserva di Torre Guaceto. All’incontro c’era anche il comune di Villa Castelli, paese in cui sorge il fiume. All’incontro di ieri tenutosi a Bari all’assessorato erano assenti il comune di San Vito dei Normanni ed il comune di Carovigno, il paese maggiormente penalizzato dall’inquinamento degli scarichi che arrivano dai depuratori obsoleti di Francavilla Fontana, di Latiano e di Ceglie Messapica e da altri inquinamenti occasionali proveniente anche dall’abitato di Francavilla Fontana.
Hanno ipotizzato di risolvere il problema ambientale e di interessare come risolutori dell’inquinamento anche l’Acquedotto Pugliese, l’Autorità di Bacino e l’ARNEO.
Vogliamo ricordare che i depuratori non perfettamente funzionanti di Francavilla Fontana, Latiano e Ceglie Messapica, scaricano i loro reflui nel Canale Reale ad opera dell’acquedotto Pugliese, e che se lo stesse canale è di competenza dell’Arneo, in quel canale non è stata fatta alcuna bonifica da almeno 30 anni.
Noi continueremo a tirare per giacchetta le istituzioni affinché si realizzi la bonifica del fiume ricordando a tutti che in parallelo al Canale Reale fu costruita una conduttura sotterranea per incanalare i reflui dei depuratori: tale conduttura non è mai stata utilizzata anche se costò, a detta di cronaca giornalistica, la somma di 95 miliardi delle vecchie lire. Tale somma, all’epoca era sufficiente per depurare metà provincia di Brindisi. Noi saremo vigili fino alla bonifica totale del fiume e alla produzione di acqua pulita dei depuratori.
Noi non ci fidiamo dell’Arneo e dell’Acquedotto Pugliese e tanto meno ci fidiamo degli impegni presi in campagna elettorale da istituzioni politiche che sono state assenti per tutto il loro mandato amministrativo.
Pubblicità
Segnala questo articolo su Facebook Twitter e Google