L’azione di Confiteor è affidata a due voci: un giovane che per eccesso di
amore, e quindi di disperazione si fa fratricida, ed una madre che
nell’abisso del proprio dolore non desiste dal gettare la sua annichilita
speranza sull’orgoglioso calvario del figlio. Due voci incatenate la cui
violenta risonanza riempie da sola l’intero spazio scenico. Un’opera
capolavoro, che il teatro italiano ha sempre trascurato proprio per la sua
pericolosa capacità di ri-svegliare le coscienze degli spettatori e dei
teatranti. Il nocciolo attualissimo dello spettacolo è il dilemma, il mistero,
il buio che d’improvviso travolge una famiglia con la nascita di un
‘diverso’, di un disabile. La vita di una famiglia (madre, padre e due figli)
qui in quest’opera è l’apoteosi della ricerca spasmodica dell’amare senza
riuscire a capire come fare. Uno spettacolo per chi ama il teatro, per chi
crede nel teatro come possibilità di cambiamento, uno spettacolo che
capiterà raramente di vedere sulle scene italiane. L’opera del
drammaturgo Testori, ‘il Pirandello del secondo novecento’.
con Giuseppe Calamunci Manitta, Antonella Fanigliulo
messa in scena di Alfredo Traversa , Auditorium Tarentum
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