di Nicola Lofoco*
Dopo la vittoria di Alexis Tsipras e del suo partito Syriza in Grecia in tanti, forse in troppi, stanno inneggiando al ritorno di una grande forza politica di sinistra che contagerà, come un virus colorato di profondo rosso, l’intera Europa. A pochi di loro forse importa che per colmare la maggioranza dei seggi in parlamento il nuovo premier greco ha stretto alleanza con il Greci Indipendent , movimento di destra populista che no ha nulla a che fare la tradizione delle sinistre europee.
Ma questo non è solo l’unico particolare sfuggito a chi ha pensato, e pensa ancora, che Syriza sarà in grado di trasformare l’Europa dell’ austerity in nuovo paese simile a quello delle meraviglie di Alice. Il presidente della commissione europea Jean Claude Junker ha assicurato che la Grecia rispetterà i patti, resterà nell’euro e restituirà sino all’ ultimo centesimo tutto quello che è stato prestato dall’UE per la sua ripresa economica.
Le banche possono quindi tirare un sospiro di sollievo. Tpiras dovrà inevitabilmente non rispettare le promesse fatte al popolo greco. Dall’ euro gli ellenici non si possono liberare, perché nessuno dei paesi creditori ( Germania in testa) darebbe loro questa possibilità . E ricordiamo che se venisse concesso a Tsipras di attuare il suo programma anti- austerity immediatamente dopo la stessa possibilità verrebbe reclamata dalla Spagna, dal Portogallo e anche dall’ Italia.
E se il giovane Alexis manterrà i suoi impegni con l’Europa, forse alla fine del suo mandato potrà avere un contentino sulla riduzione del debito. Ma sarà certamente qualcosa di molto simbolico, infinitamente piccolo, tanto da non essere notato dalle altre nazioni. In questi giorni si parla soprattutto in Italia di chi sarà lo Tspras italiano. Ancora non lo sappiamo. Per ora siamo solo sicuri che ad Atene è ancora notte fonda. Il grande bluff è iniziato? Ai posteri l’ardua sentenza.
*Giornalista e Blogger