di Enzo Carrozzini
Eugenio Lombardi, presidente dell’Ecomuseo Urbano del Nord Barese ritorna sulla questione degli insediamenti archeologici risalenti al periodo neolitico rinvenuti in Via Vittorio Veneto a Palese paventando la definitiva cancellazione delle testimonianze, a seguito dei movimenti di cantiere che si osservano per l’edificazione di un complesso di villini in attesa del definitivo via libero della Soprintendenza ai beni archeologici, corroborati viepiù dalle recenti dichiarazioni degli stessi funzionari, secondo cui il rapporto costi benefici non giustificherebbe la costituzione di un piccolo parco archeologico, e si starebbe valutando l’ eventuale “traslazione” ( un termine col quale, noi baresi, siamo avvezzi da più di 10 secoli, ricordando i marinai baresi alle prese con le spoglie del Santo Patrono…) nei locali del Museo Archeologico di Bari inaugurato recentemente.
E il caso di ricordare che in seno all’associazione aveva preso corpo l’ideazione di una sorta di “Arcipelago Archeologico Metroplitano Barese” avente come sede di coordinamento, la stessa Palese quale primo passo fondamentale di un percorso che mettesse in rete tutte le realtà storiche rinvenute nel territorio metropolitano, con conseguenti ritorni in termini culturali ed economici.
Dovremo quindi assistere all’ennesima definitiva cancellazione di testimonianze del passato, che vanno ad aggiungersi a quelle molteplici disseminate nel territorio barese (ipogei , chiese rupestri e via seguitando) , abbandonate all’incurie e alla definitiva distruzione?
“Non rileva –dichiara sconsolato Lombardi– che una straordinaria pagina di antichissima storia potrebbe, se messa in rete con tante altre del territorio metropolitano, fare da volano alla ripresa di prospettive di vita nostre e di chi verrà dopo di noi. Poco importa che un piccolo parco archeologico potrebbe essere una tappa di un percorso davvero straordinario per scuole, abitanti, turisti e dare lavoro a un bel po’ di giovani e meno giovani. Poco importa che si accenderebbero definitivamente i riflettori su una identità locale di antichissima epoca e che porterebbe la nostra terra al centro culturale del Mediterraneo”.
Allo scoramento tuttavia si oppone la volontà di non demordere , infatti, sono previste a Bitonto e Modugno successive iniziative per informare e sensibilizzare i cittadini alla questione, come tra l’altro, specifica l’architetto , un incontro con l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Bari, l’architetto Carla Tedesco.
“Ci vorrebbe più sensibilità, più onestà intellettuale, più volontà di cercare soluzioni che non siano la mera distruzione di quanto è giunto sino a noi. Non c’è futuro senza conoscenza e valorizzazione del nostro passato- prosegue Lombardi– ma molti hanno preferito già decidere che è tutto perduto ed è meglio zittire chi non vuol demordere, stando alla finestra mentre si perde un altro pezzo straordinario di storia…”.