di Nicola Lofoco*
A circa 30 km da Bagdad , in territorio iracheno, si trova la città di Abu Ghraib. Questo nome è diventato ormai sinonimo di terrore e di morte dopo che vennero fatte vedere al mondo intero le orrendo torture inflitte dai militari americani ai prigionieri iracheni dopo la seconda guerra del golfo risalente al 2003. In una delle tante foto diffuse vi era anche una soldatessa, conosciuta da tutti come Lynndie , che venne condannata a soli sei mesi di carcere e che si disse “ mai pentita” per quello che aveva fatto.
La soldatessa aggiunse anche che “ tutto questo non era nulla rispetto a quello che gli iracheni avevano fatto a loro” . E’ vero, la guerra è brutta, crudele, spietata e senza regole. Ma per questo è legittimo ogni tipo di sopruso e violenza contro i prigionieri ? La tanto decantata “ Convenzione di Ginevra” nei fatti e nella realtà di ogni guerra è stata sempre poco applicata. Quando hai di fronte a te un prigioniero questo è “ il nemico”, è colui il quale rappresenta la minaccia, il male assoluto. Se ti hanno fatto del male o hanno ucciso un tuo amico, ora è il momento della vendetta.
Se dobbiamo riconoscere che questa barbara logica è sempre stata il leitmotiv dei prigionieri di guerra in tutto il corso della storia credo sia utile porsi una seria domanda: gli Stati Uniti non erano intervenuti in Iraq per portare la democrazia? Se l’alba del post Saddam della stupenda terra di Babilonia era rappresentata da questa orrende immagini di certo non era bella e non lasciava presagire nulla di buono. Soprattutto dopo una guerra sbagliata, fatta per distruggere inesistenti “ armi di distruzione di massa” e che ha provocato un gravissimo dissesto geopolitico in tutta la regione. In questi giorni si torna insistentemente a parlare di Iraq per le atrocità che sta commettendo l’Isis nel nord del paese.
Forse faremmo bene anche a ricordare le nostre colpe, quelle di un occidente che afferma di essere sempre in prima fila quando si tratta di rappresentare i valori dei diritti umani nel mondo ma che nei fatti non li rispetta per niente ( vedi in passato le atrocità commesse dagli italiani in Somalia) .
La Convezione di Ginevra? Ormai lo sappiamo, le regole si rispettano solo quando fanno comodo.
Giornalista e Blogger (www.nicolalofoco.com)