di Enzo Carrozzini
Il Tribunale Amministrativo della Puglia ha accolto la richiesta, adita da privati cittadini e associazioni, di sospensione dei lavori in corso per la costruzione dell’ edificio da destinare agli uffici del Provveditorato alle Opere Pubbliche, sito in area portuale ma soggetta ad un vincolo risalente agli anni 30 che intendeva tutelare la vicinissima area archeologica su cui si staglia la mole del castello svevo normanno.
Il magistrato amministrativo Giacinta Serlenga, ha recepito la richiesta subordinata del ricorso, presentato ricordiamo, dall’Avvocato Luigi Paccione, disponendo la misura cautelare provvisoria di sospensione, considerando che lo stato in corso dei lavori appare “allo stato recessivo” atteso “l’esigenza di un approfondimento teso a verificare che la realizzazione del contestato ampliamento non comprometta la cornice urbana di rilevante pregio paesaggistico, architettonico e storico culturale, nella quale si inserisce”. Sostanzialmente il Magistrato motiva in misura ineccepibile il provvedimento, individuando il presupposto “ di estrema gravità e urgenza”, sospendendo i lavori in attesa del 15 Ottobre prossimo, giorno fissato per la trattazione collegiale della Camera di Consiglio, dalla quale promanerà il giudizio definitivo.
Il primo round di questa vicenda viene aggiudicato alle associazioni ambientaliste e cittadine. Un pasticciaccio che si materializza nel 2014 quando iniziano i lavori per l’edificazione di una palazzina destinata ad accogliere gli uffici del Provveditorato alle Opere pubbliche di Puglia e Basilicata, ma le cui ci radici risalgono alle convenzioni stipulate tra i vari enti responsabili dei procedimenti, Provveditorato alle OOPP, Regione Puglia, Comune di Bari, Direzione Regionale dei per i Beni culturali e Paesaggistici di Puglia, Sovrintendenza per i Beni e Paesaggistici di Bari e Foggia , culminate con la conferenza dei Servizi del 30.06.2010 nel corso della quale ogni Istituzione “per quanto di propria competenza” dava via libera all’ opera, dimenticando o ignorando completamente che sull’area interessata vigevano vincoli risalenti al 1912 e 1930. Leggi a tutela rispolverati dalla polvere del tempo nel Luglio scorso, grazie alla puntigliosa ricerca dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Bari, Professoressa Carla Tedesco, che di fatto sanciva la decisa scelta di campo dell’Amministrazione del neo Sindaco di Bari Antonio Decaro intesa a tutelare le vestigia archeologiche del borgo antico. L’amministrazione Comunale di Bari, tra l’altro, ha deciso di costituirsi in giudizio nel procedimento amministrativo avviato dalle Associazioni cittadine, cui va riconosciuto il merito principale di aver intrapreso con tenacia e coraggio la battaglia per la difesa dell’unico patrimonio archeologico ci cui dispone la Città.