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di Enzo Carrozzini
Per niente interlocutoria la riunione delle Associazioni e dei cittadini costituenti il Comitato di quartiere di Bari Vecchia, Lunedì sera presso la sala Nicola Occhiofino del Circolo ACLI in Via Filioli, Borgo Antico di Bari all’ombra dell’Arco delle Meraviglie, per lo studio delle iniziative più efficaci atte a chiedere la sospensione dei lavori della erigenda Palazzina sita nell’area demaniale del porto, destinata ad ospitare gli uffici locali del provveditorato alle opere pubbliche.
L’avvio dei lavori era stato possibile grazie ad una conferenza dei servizi svoltasi nel 2010, in occasione della quale alcun ente responsabile aveva eccepito che l’area interessata prospiciente il Castello Svevo, di notevole valore storico archeologico, fosse soggetta a tutela da Leggi risalenti al 1912 e al 1930, sistematicamente disattese, se nell’arco del secolo, altre costruzioni sono sorte nell’area in spregio a quei vincoli che miravano a salvaguardare “una zona di rispetto intorno al castello”.
Vincoli , ricordiamo, venuti alla luce grazie alla certosina ricerca del nuovo Assessore all’Urbanistica di Bari, l’urbanista Carla Tedesco, Professoressa all’Istituto Universitario architettura di Venezia. Il resto è storia conosciuta. La presa di posizione dell’amministrazione Decaro nel non lasciare nulla di intentato per ottenere la sospensione dei lavori e, in un certo qual modo, la riduzione in pristino dell’edificio di 12 metri di altezza, lascia ben sperare associazioni e cittadini, che si apprestano martedì 26 presso la sede dell’assessorato all’Urbanistica ad ascoltare dalla viva voce della Professoressa Tedesco le iniziative che l’amministrazione intende adottare nella vicenda, anche ai fini della costituzione di un fronte comune.
Ampio il ventaglio di iniziative tecnico/ amministrative e di vera e propria mobilitazione esaminato dal comitato, che auspica una presa di coscienza massiccia dei baresi , poiché la battaglia contro la palazzina e la creazione del Parco del Castello, non è la fregola interessata di pochi residenti, bensì questione che abbraccia molteplici aspetti legati alla vivibilità dell’intera città, al consumo del territorio, alla tutela e valorizzazione del patrimonio artistico culturale e ai conseguenti benefici che una sua rigenerazione armonica possa derivare all’intera comunità.