di Nicola Lofoco*
Caduti della strage di Bologna del 1980″. Ormai sono tantissime le piazze , le strade ed i monumenti che portanto questo nome in moltissime città italiane. Tutto questo per ricordare un tragico evento della storia repubblicana . Era una caldo giornata d’estate, quella del 2 Agosto 1980, alla stazione di Bologna. Tante persone gremivano la sala d’aspetto di seconda classe , quasi tutte in attesa delle agognate vacanza di mezza estate. Alle 10, 26 del mattino il terrore regnò sovrano in quel luogo sino a quel momento tranquillo e sereno. Un esplosivo devastante esplose con tutto il suo carico di morte. In pochi secondi un olocausto di fiamme avvolse tutti, uomini ,donne e bambini colpevoli solo di ritrovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Il bilancio delle vittime risultà essere altissimo: 88 vittime. Era stata da poco compiuta la strage piu’ sanguinosa compiuta dal dopoguerra da oggi. A pagare il conto con la giustizia per l’orredo criminine compiuto sono stati i neofascisti dei ” Nuclei Armati Rivoluzionari” Francesca Mambro e Giuseppe Valerio Fioravanti detto “Giusva”, condannato all’ergastolo.
Fioravanti aveva alle spalle, oltre ad una breve carriera da attore televisivo, una serie di omicidi. Ma è di grande importanza porre in evidenza un altro aspetto della sentenza della Pirma Corte d’ Assise di Bologna emessa il 16 Maggio 1994: oltre l’ergastolo per Mambro e Fioravanti, vengono condannati anche per depistaggio nelle indagini il colonnello del Sismi Pietro Musumeci, Francesco Pazienza e Licio Gelli. La Corte di Assise di Roma, che accerterà le responsabilità di Gelli, di Musumeci e del comandante del Sismi Giuseppe Santovito nel depistare le indagini affermerà testualmente: ” La ricorstruzione dei fatti fa emergere una macchinazione sconvolgente che ha nei fatti depistato la strage di Bologna.” Il nome di Gelli non era certamente sconosciuto all’opinione pubblica. Nel 1981, infatti, Gelli venne ritenuto il capo della Loggia Massonica della ” Propaganda 2″ , meglio conosciuta come “P2″. Alla P2 risultarono iscritti militari, politici, giornalisti, imprenditori e uomini d’affare. La Loggia P2 fu l’ autrice del cosidetto ” Piano di Rinascita democratica” , elaborato nel 1976, ma scoperto solo successivamente.
Il Piano era un articolato programma di intervento in numerosi settori della vita pubblica italiana, come veritici poltici ed amministrativi, apparati militari, magistratura ed informazione. Il tutto era inquadrato in una filosofia di intervento prettamente autoritaria, ed il traguardo era uno solo: evitare che il PCI potesse entrare a far parte della maggioranza governativa dell’Italia. Tutto questo creava una perfetta sinergia tra la P2 e gli obiettivi che da tanto inseguivano i gruppi neofascisti di estrema destra. Colpire Bologna in un modo cosi efferato significava, quindi, cercare di piegare quella che era stata ribatezzata la “Capitale Rossa”. Bologna si era sempre distinta da tutte le altre città italiane, per il vasto consenso politico che accreditava al Partito Comunista Italiano,e forse, cinicamente, non fu scelta neanche a caso la data dell’eccidio. Non bisogna dimeticare che il 27 Giugno del 1980 , vale a dire quasi 1 mese prima, della strage di Bologna, nei pressi dell’Isola di Ustica era misteriosamente precipatato l’aereo DC9 Itavia, partito propio da Bologna e diretto a Palermo. Anche in questo caso il numero delle vittime fu drammaticamente alto: ben 81. Dopo il ritrovamento avvenuto il 18 Luglio sulle motagne della “Sila” in Calabria di un Mig23 libico, la verità inziò a farsi spazio.
L’aereo era precipitato non per un avaria, o errore del pilota, ma a causa di una esplosione. A ben 30 anni di distanza, ancora oggi, non è stato possibile accertare la verità su quella tragedia, anche se molti periti ed esperti che hanno controllato i resti del DC9 non hanno dubbi: l’aereo fu colpito da un missile. E negli anni ha sempre piu’ preso consistenza l’ipotesi di una responsabilità degli Stati Uniti. Nel 1980, la situazione internazionale non era affatto quella dei giorni nostri. La ” guerra fredda” tra Usa ed Urss continuava a dominare l’intero scacchiere internazionale. l’Italia era un paese alleato degli Usa e strategicamente importante nel quadro delle sue alleanze. Ammettere responsabilità americane nella sciagura di Ustica significava mettere seriamente in perciolo tutto l’equilibrio politico italiano, dal dopoguerra sempre filoamericano. La strage di Bologna poteva certamente rafforzare su di essa molte attività italiane di indagine e di ivestigazione, sino a quel momento incentrate su Ustica. Mambro e Fioravanti, nonostante la condanna all’ergastolo, si sono sempre dichiarati innocenti per la strage.
Fioravanti ha sempre sostenuto una tesi: quella che sarebbe inutile per lui nascondere le proprie responsabilità nel massacro della stazione di Bologna, in quanto avrebbe già amesso di aver computo numerosi delitti. Ma un crimine cosi efferato, non potrà essere mai ammesso da nessuno. Oltre a che ad allontanare la possibilità dei benefici carcerari, nessuno potrà mai ammettere di aver ucciso dei bambini mentre giocavano. Nessuno potrà mai ammettere di aver ammazzato delle giovani coppie in cerca solo di felicità. Nessuno potrà mai ammettere di aver ucciso degli anziani in cerca solo di un pò di riposo nella vacanze estive. Nessuno potrà mai ammettere di aver trucidato 88 innocenti. Nessuno potrà mai ammettere di aver calato sulla stazione di Bologna, un ombra nera di dolore e di morte. Ancora oggi alla stazione l’orologio segna le ore 10.26 del mattino. Il tempo si è fermato per non fermare la memoria.
*giornalista e blogger (segui il blog www.nicolalofoco.com)