“Oggi proviamo ancora meraviglia nel guardare le stelle, ma è una meraviglia completamente diversa, piena di orgoglio. Da poco più di un secolo abbiamo imparato ad analizzarne la luce e a leggere i messaggi che vi sono contenuti. Abbiamo capito che le stelle sono globi gassosi formatisi sotto l’azione della gravità e che brillano grazie alle reazioni nucleari del loro interno, reazioni che col tempo ne modificano la struttura provocandone l’«invecchiamento» e la «morte». Sappiamo misurarne la distanza da noi e i moti nello spazio. In conclusione, delle stelle sappiamo tutto o quasi, e la meraviglia è che da quel minuscolo puntino luminoso a centinaia o migliaia di anni luce da noi abbiamo potuto ricavare una così grande messe di informazioni. E’ un cielo che gli scienziati conoscono sempre meglio e che invece la popolazione va dimenticando, perché le nostre città superilluminate cancellano la volta celeste. Quando il cittadino comune si ritrova in montagna o sulla spiaggia –ndr -, in una notte senza luna, riscopre lo straordinario scenario offerto dalla Via Lattea e dallo scintillio di migliaia di stelle. Le immagini della Terra ottenute dai satelliti ci mostrano un’ Europa cosparsa di luci che ci privano dello spettacolo del cielo notturno, dichiarato «Bene comune dell’ Umanità». Un bene da salvaguardare, lasciando almeno qualche luogo immerso nell’ oscurità, dove le nuove generazioni possano riappropriarsi di un grande spettacolo che appartiene a tutti.” (Quando il poeta esce a guardar le stelle di Margherita Hack—2008).
Condividendo le parole della più grande astronoma, il Centro Studi Intergenerazionale propone un momento di scienza e conoscenza guidati dal prof. Francesco Vespe, astronomo – Centro Geodesia spaziale Matera, immersi nel buio stellato delle spiaggie di Metaponto per ammirare la volta celeste all’insegna dell’intergenerazionalità.