di Enzo Carrozzini (inviato a Roma)
Il Teatro Ambra alla Garbatella di Roma, cittadella culturale, avulso e al tempo stesso magnificamente incastonato nell’architettura della piazzetta in cui è posto, come lo è un po’ tutto il quartiere rispetto alla città, ha visto, Giovedì sera, la presentazione di “Vita che torni”, edito da Joe & Joe, il nuovo lavoro di Ernesto Bassignano, artista finissimo ed eclettico, capace di fare il giullare e spaziare dal “trastullo” (come improvvidamente scrisse di lui un collega giornalista, criticando un suo programma radiofonico di successo), all’arte di dipingere emozioni in versi…..
In tantissimi a riempire il teatro per seguire le due ore di concerto le guest stars intervenute a metà concerto come Harold Bradley e Davide Riondino , commovente lo spazio dedicato al papà del Folk Studio con quale canta “Folkstudio dove sei?”, esilarante l’intervento del comico e cantautore toscano interprete di due brani su storie epiche di alpini impegnati a Copacabana….), e poi l’assessore alla cultura al Comune di Roma Flavia Barca, il suo predecessore Umberto Croppi, l’etno musicologo Nando Citarella, i cantautori Piji Siciliani e Nina Monti, Luisa Corna, Toni Jop dell’Unità, Alessandra Casale, Alessia Pistolini, Clemencia Cibelli, Maurizio Malabuzzi. Concerto introdotto da un’inizio strumentale da parte del magnifico gruppo di suonatori cresciuti a pane e Jazz ( Edoardo Petretti pianoforte e tastiere, Luca Fiasco chitarre, Luca Pirozzi basso elettrico, Ezio Zaccagnini batteria, Alessandro Papotto fiati, Chitarre Marco Adami chitare) , Daniele Bianchi Fisarmonica, ha dato immediatamente abbrivio alla girandola di emozioni che i testi di Bax (Bassignano,per gli amici ndr), sanno donare. Si incomincia a volare con “Al Sole” , un inno alla vita, un esortazione a decantare “al sole ogni dispiacere” perché il sole fa “spuntare sorrisi”..
E via con gli altri 7 brani inediti, ugualmente pervasi da vena nostalgica e al tempo stesso di positività, perché il piacere di ricordare episodi e sensazioni di vita vissuta rinnova,quasi per incanto , emozioni che non è possibile misurare col tempo.E così partendo da Cuneo passando per la Roma del Folk Studio è tutto un rinnovarsi di emozioni, anche la Strada (dedicata a Federico Fellini, unico Brano dell’album in cui Bax dipinge i testi con le melodie del Grande Maestro Umberto Bindi, col quale ha formato un sodalizio artistico durato per anni fino alla scomparsa del cantautore genovese). La parte finale eseguita con antichi pezzi alla chitarra, di cui lo straordinario ” a cavallo di una Scopa ” in versione Swing accompagnato alla chitarra da Marco Adami( arrangiatore di tutti i brani), tripudio finale con due pezzi forti “, A Pasqua” e “Resterà un canzone”, da possibilità di apprezzare ancora la voce magistrale della giovanissima Ghita Casadei. Citazione particolare ai musicisti, davvero grandi. Tanta vita tante emozioni ma, siamo convinti, non “resterà solo una canzone”…
Un ringraziamento a Matteo Matt Nardone per le immagini
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