Domenica 9 marzo, presso il Castello De Falconibus di Pulsano (TA), a partire dalle
ore 18.00, l’attore e scrittore LUIGI PIGNATELLI proporrà il workshop gratuito di
recitazione “Lo sguardo, il corpo, la voce.” Alle ore 19.30, poi, verrà proiettato il corto
“Anomia”, opera prima del regista romano FEDERICO PAOLINI, interpretato da
FRANCESCO GIANSANTI & LUIGI PIGNATELLI, prodotto da CGS – CineCircoli Giovanili
SocioCulturali e girato a Roma con il patrocinio di ROMA CAPITALE.
Eccone, in breve, la trama: Marco, giovane ventenne, studente di archeologia, conduce
una vita tranquilla, dividendosi tra amici, sport e università. Un giorno, con lo scopo di
trovare un lavoro su internet, si imbatte nel social network Facebook e si trova
catapultato, improvvisamente, in un mondo che non gli appartiene, in cui tutto gli appare
troppo diverso dalla sua realtà di vita.“Il termine anomia, – spiega l’attore LUIGI PIGNATELLI – dal greco a (senza) e nomos
(norma), significa letteralmente assenza o mancanza di norme. Come è noto, le norme
sono necessarie e funzionali alla regolazione del comportamento sociale di individui o
collettività (gruppi, organizzazioni, istituzioni). Per il sociologo francese Émile
Durkheim, l’anomia è uno stato di dissonanza cognitiva tra le aspettative normative e la
realtà vissuta. Lo stato di anomia definirebbe, in sostanza, una caratteristica del
sistema culturale di riferimento (norme, valori e tradizioni), in cui l’individuo si trova
inserito e non la reazione a questo, quasi che l’anomia rappresentasse in Durkheim
l’antitesi della solidarietà sociale: da una parte la rappresentazione di un gruppo,
dall’altra, con lo stato di anomia, il suo disintegrarsi. Ed è proprio alle teorie di
Durkheim che si ispira il corto, una vera e propria denuncia dell’incomunicabilità figlia
dei social network, che nella rete virtuale imprigionano anime vaganti, annichilendo i
sensi. Io interpreto Daniele, colui che stravolge la vita di Marco, novello Dante che si
ritrova a percorrere un viaggio tra i gironi dell’Inferno del terzo millennio, la nostra
stessa Terra, vittima e carnefice di una realtà che ci imprigiona, ci governa, ci omologa.
Io sono per Marco un Virgilio lucido e asettico, lo conduco in un mondo di automi, in
cui il virtuale diventa virtù e l’oralità diviene proibizione. Ma, nell’assenza di norme, il
terremoto dei tasti, lento, inesorabile, produce calamità, il mouse impazzito balbetta frasi
di dubbio senso e il display segnala ripetutamente errore.”
Nel cast artistico anche MATTEO MUZI, MARTINA MANCA, GIACOMO VOLPE.
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