(a Cura di Rino Bizzarro)
Sabato 1° Marzo, alle ore 18,30, presso L’ECCEZIONE, Cultura e Spettacolo di Puglia Teatro, a Bari, in Via Indipendenza 75, per la Stagione artistica patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Puglia, dall’Università di Bari e dal Comune di Bari, dalla SIAD – Società Italiana Autori Drammatici di Roma, terzo ed ultimo incontro del ciclo “Medaglioni”, a cura di Daniele Maria Pegorari, con l’appuntamento-spettacolo che tratterà la figura dello scrittore Leonardo Mancino; interverrà Luisa Rossi; Rino Bizzarro interpreterà alcuni brani poetici dell’autore.
Leonardo Mancino (Camerino, 1939-2010), fu un poeta e saggista marchigiano, ma vissuto per quasi 30 anni in Terra di Bari dove contribuì largamente alla nascita di una generazione di scrittori attratti dalla poesia d’avanguardia e dall’impegno civile; nello stesso arco di tempo egli s’impegnò anche come dirigente scolastico, uomo politico e direttore di una gloriosa collana letteraria, per Lacaita di Manduria, che riuscì ad attrarre grandissimi nomi del panorama nazionale. A parlarne col curatore del ciclo, Daniele Maria Pegorari, che di Mancino è stato uno degli ultimi amici baresi, è Luisa Rossi, classe 1982, laureata a Bari in Informazione e Sistemi Editoriali e autrice della prima monografia italiana dedicata al poeta, dal titolo Leonardo Mancino. Parole di una ricerca umana, edita dalla FaLvision di Bari nel 2013. Qui si analizzano le oltre 15 raccolte del poeta, facendo emergere un ritratto lucido ed appassionato che fa centro sul concetto di utopia reale (come si intitolava una sua auto-antologia del 1994), cuore della poetica e della sua pedagogia civile.
Le sue opere, tradotte in numerose lingue, sono apprezzate in tutto il mondo. Ebbe una vita coronata da premi e riconoscimenti su più versanti: memorabili restano i suoi contributi critici su Sciascia, Pavese, Quasimodo, Volpini, Levi, Pasolini, come indimenticabile resta la sua opera nel versante scolastico: negli ultimi quindici anni di vita era tornato nelle Marche, nel ruolo di direttore didattico in vari istituti.
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