di Enzo Carrozzini
Non è dato sapere che cosa abbia spinto il segretario del Pd, Matteo Renzi, nel bruciare le tappe rispetto a quanto sostenuto fino a pochi giorni prima, anticipare la Direzione del Pd a giovedì 13 Febbraio, (in luogo del 20), decretare la fine del Governo di mezze grandi intese del collega di partito Enrico Letta ottenendo il consenso anche della minoranza del partito, col il solo voto contrario di alcuni delegati vicini a Pippo Civati, aprire una crisi di Governo nel fine settimana, e questa mattina alle 10,30 presentarsi al Quirinale per ricevere l’incarico di formare un nuovo Governo dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano .
Che si tratti di questioni relative all’ inadeguatezza e all’ inconsistenza manifestata nel corso della brevissima vita dell’esecutivo Letta, nato, ricordiamo, dal guazzabuglio creatosi in seguito all’esito elettorale di Febbraio 2013, delle ambizioni personali del giovane, ormai ex, sindaco di Firenze, restano intatti i problemi del Paese alle prese con le annose questioni di caduta del P.i.l. e riduzione dei consumi, aumento del debito pubblico e prelievo fiscale, aumento della disoccupazione con punte da brivido tra le giovani generazioni.
“Adesso”, per richiamare lo slogan delle primarie 2012, Matteo Renzi è presidente del Consiglio incaricato, ed è chiamato ad un ruolo altissima responsabilità, è in questa prova che si gioca il suo ruolo di enfant prodige della politica italiana. Alla fine del colloquio col Presidente Napolitano, protrattosi per oltre un ora e mezzo, Renzi, ha dichiarato di aver accettato con riserva l’incarico e che si propone di formare un Governo in grado di accompagnare il Paese fino alla scadenza naturale della Legislatura (e cioè al 2018), a per questo è consapevole di assumere “la responsabilità e sentire l’importanza della sfida”, alla quale- ha proseguito –“metterò tutto il coraggio e l’energia”.
Colpisce la formulazione di un crono programma che lascia intravedere il piglio decisionista di chi non voglia disperdere tempo, ” E’ fondamentale ,- ha, infatti, dichiarato- , che le forze politiche di maggioranza per quanto riguarda il programma di governo e tutte le forze dell’arco costituzionale per quanto riguarda le riforme siano ben consapevoli dei prossimi passaggi”. Così col mese di Febbraio si dovrà completare la riforma della Legge Elettorale e del nuovo assetto Costituzionale, “subito dopo immediatamente” nel mese di Marzo, la riforma del lavoro, in Aprile la riforma della Pubblica Amministrazione, e in Maggio quella fiscale.
Da domani Il Presidente Renzi inizierà le consultazioni incontrando i Presidenti delle Camere, il lavoro difficile inizia ora, tra eventuali dissidi interni al suo Partito e richieste dei partiti della coalizione, il cui principale il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, per la necessità di segnare le distanze da Silvio Berlusconi, alfine di non esserne riassorbito, alza la posta sul banco della contrattazione degli incarichi. La prima annunciata asperità gli ha già consigliato di prendersi qualche giorno di tempo in più per sciogliere la riserva….