di Ester Lucchese
Ci chiederemo probabilmente che cosa possa cambiare a distanza di poche ore dall’inizio del nuovo anno e risponderemo all’unanimità che non scriveremo più nella data “anno 2013” ma 2014. Familiarizzeremo, insomma, con una cifra, un numero che per abitudine entrerà a far parte della consuetudine. La scansione numerica per comodità serve ad ordinare ed a razionalizzare le cose che ci accadono,i giorni che si susseguono. Volendo fare un bilancio oggettivo che vistosamente ha contraddistinto il 2013 non passerà inosservato L’addio al soglio pontificio di Benedetto XVI, L’elezione di Bergoglio, papa Francesco, Il governo Letta, Le vittime di Lampedusa, Il Cataclisma in alcune parti del mondo,La scomparsa di Nelson Mandela e tanto altro ancora che ci ha toccato più da vicino, gli accadimenti avvenuti nelle nostre terre. Ci è data la possibilità, in tutto questo tempo, a volte, di registrare e di comunicare alcune notizie con la volontà oggettiva di riferire i fatti così come si sono svolti, avallando, ti tanto in tanto, qualche riflessione, si spera, non tendenziosa. Abbiamo cercato di entrare in contatto con la gente, i nostri lettori, e gli ringraziamo per averci sostenuti attraverso la loro assidua presenza.
Che l’inizio del nuovo anno possa esprimersi nella maniera più rispondente alle necessità della brava gente, degli sfortunati, degli ammalati, degli infaticabili lavoratori, delle donne, degli anziani, dei bambini, di coloro i quali cercano asilo nelle nostre terre, di tutti gli uomini di buona volontà. Che possa espletarsi al meglio, dunque, l’avvicendarsi del vecchio e del nuovo: questa è la legge del ciclo della vita. Buon 2014 a tutti!
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