di Ester Lucchese
Il romanzo intitolato “Eleonora” è il frutto di una meticolosa ricerca e di una perizia costruttiva raffinata e davvero sorprendente, per un uomo di scuola, prima docente e successivamente Dirigente Scolastico.
Antonio Lupo, nel 2001, dà alle stampe la sua opera letteraria, una storia coinvolgente ambientata nella cittadina di Ostuni, dove la sua impareggiabile cattedrale diviene la protagonista, “con il suo fascino misterioso”, ed a cui tre docenti si dedicano con appassionata dedizione a ricostruirne la fase evolutiva.
L’opera narrativa, che Lupo ci ha consegnato, è una miscellanea di echi letterari, storici europei intrisi di simbologia, di cosmologia, di mistica medievale così come la cultura di quel periodo storico aveva ispirato, attraverso l’architettura romanica e gotica del monumentale e magnifico edificio religioso.
Le vicende sentimentali dei personaggi inventati rendono il tessuto narrativo più leggero e le parti descrittive delle loro personalità imprimono, all’intreccio, un andamento armonioso e ben orchestrato, ricco inoltre di interessanti sfumature sentimentali.
L’aspetto storico, curato e preciso nei particolari cronologici, diviene il pretesto per gettar luce sulle nostre Terre che, a detta dell’autore, “non dovrebbero rappresentare sempre e soltanto un luogo che aveva sapientemente subito tutte le angherie e le sopraffazioni dei vari regni stranieri che volta per volta si erano succeduti nella tormentosa storia italiana del Mezzogiorno”, ma dove l’inventiva umana è riuscita a concepire poderose strutture architettoniche consegnate ai posteri, come patrimonio universale di ineffabile pregio e rappresentative “di una cultura di un popolo, di una fede profonda”.
Visitare una cattedrale comporta per l’autore molto spesso un percorso obbligato all’interno di ciò che può essere definito uno scrigno di cultura ed una sorta di viatico come quello che sperimentano alcuni personaggi del romanzo, “dalla sofferenza e dal travaglio alla beatitudine serafica della fruitio Dei”.