di Enzo Carrozzini
Notevolissimo seguito di pubblico sabato sera nella Cattedrale di Bari per seguire il tributo
alla vibrante esistenza d’amore di Don Tonino Bello nel ventesimo anniversario della scomparsa. Lo spettacolo “Il Poeta di Dio – don Tonino Bello” inserito nella rassegna “Notti Sacre 2013”, prodotto dal laboratorio teatrale Giovanni Paolo II di Bari diretto da Don Antonio Eboli, grazie alla regia di Lino De Venuto che ha curato anche la drammaturgia, è stato più che un mera rappresentazione artistica della vita del prelato.
Don Tonino diceva di se stesso di essere “Un buono a nulla. Ma capace di tutto, perché consapevole che, quanto più ci si abbandona a Dio, tanto più si riesce a migliorare la gente che ci sta attorno”, è quanto esplode dalla rappresentazione di De Venuto, la cui costruzione basata sulla ricerca e lo studio dei testi di Don Tonino, esalta il messaggio spirituale che è stato cifra essenziale della sua vita , ovvero l’amore interminabile per il Cristo paradigma dell’amore sconfinato per gli ultimi della terra.
Un messaggio d’amore che permea ogni aspetto della rappresentazione, dalla prosa ai balletti, alla citazione dei momenti di passione civile di Don Tonino, a tutela del territorio pugliese contro le esercitazioni militari, (ritornato d’attualità in questo periodo), o contro il potenziamento degli stormi aerei presso la base militare di Gioia del Colle, finanche la marcia per la Pace in una Sarajevo del 1992 circondata dai cecchini Serbi, laddove parlò di una “Nebbia della Madonna” scesa a proteggere i costruttori di pace. È l’amore sconfinato per Cristo che spinge Don Tonino ad operare incessantemente con lucida utopia affinché si realizzi la speranza che lo muove per “un’ altra chiesa possibile”‘ “un’altra politica possibile” “un altro impegno civile possibile” ” un altro mondo possibile”…. D’effetto è la messa in scena di un processo, ritrovato nei suoi scritti, cui Don Tonino immagina di essere soggetto, per l’anomalia rivoluzionaria della sua azione pastorale, che viene spazzato via dall’intervento dei suoi poveri..Tutto il corpo artistico dello spettacolo, come mirabilmente pervaso dalla profondità del soggetto, riesce a dispiegare a pieno l’intento della regia, mantenere vivo il ricordo di Don Tonino, spina d’amore nei fianchi flaccidi di una società che non vuole rassegnarsi a disperdere valori spirituali, etici e civili fondamentali..
Citazione particolare meritano gli assistenti alla regia, Floriana Uva, impegnata questa volta in qualità di direttrice di scena, e Paolo Cacciapaglia a video editing e fonica.
La fine, 10 interminabili minuti di applausi da parte di chi vuol fare propria e proseguire l’utopia di Don Tonino…
“Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita. Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati”. (Don Tonino Bello)
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