di Ester Lucchese
La nuova pubblicazione degli psicoterapeuti L.Cancrini e G.Vinci, che operano nella regione Puglia, intitolata “Conversazioni sulla psicoterapia”, è un saggio che si colloca fra i testi umanisti per la tipologia di scrittura semplice, immediata e colloquiale.
Il dialogo, nella Letteratura, risulta essere una forma “estetizzata di comunicazione” in quanto rappresenta la principale forma espressiva del discorso poetico e letterario.
In questo caso il livello di dialogicità è costituito dai personaggi che intessono la conversazione da protagonisti.
Esso è considerato tra le forme letterarie più vicine alla vita per la sua caratteristica rapidità e naturalezza.
Il dialogo che si stabilisce fra i due psicoterapeuti parte dal presupposto che la psicoterapia comporta una “perfetta parità umana” fra il medico ed il paziente.
Sostiene G.Vinci che per condividere percorsi ed obiettivi è necessario esplicare una ricerca comune in cui colui che si affida all’altro lo fa consensualmente.
L. Cancrini riconosce il fatto che questa pratica aiuta a “ripristinare la propria capacità di soffrire”, dunque, è necessario e positivo percepire la propria angoscia. L’uso farmacologico, pertanto, diventa un modo per reprimere la possibilità di lasciare esprimere il proprio dolore. Il Governo inglese risulta essere più avanzato nei riguardi della psicoterapia in quanto ne riconosce l’utilità a discapito dei tanti farmaci impiegati per sconfiggere la depressione.
Chi crede fermamente nella psicoterapia è in grado di riconoscere il fatto che grazie ad essa si giunga gradualmente ad un sostanziale cambiamento della persona perché si riescono a liberare risorse latenti in grado di ripristinare ”l’esercizio quotidiano dello stare nel mondo”.
L’opera lineare, chiara ed armoniosa risulta a tutti gli effetti un piacevole ed utile arricchimento delle proprie conoscenze, un ottimo supporto, inoltre, per essere più consapevoli nell’interazione con gli altri nei vari ruoli, come per esempio, nelle vesti di educatori, genitori, figli o semplici cittadini.
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