Di Ndoj Davide
I frequentatori assidui delle discoteche lo conoscono: è spettacolare non solo per i 3.500 led multicolori che ha addosso, ma anche per gli effetti scenici e la sua prorompente presenza, circa 2,70 m di altezza, che non passa inosservata. Si chiama Lightning man, è l’uomo luce, il robot dell’animazione nelle discoteche.
L’idea del Lightning Man nasce sul ricordo dell’uomo robotico di Davide Zed che tanto spopolava negli anni 80, un periodo in cui il mondo televisivo e della musica, erano presi d’assalto
dall’ondata computer-robotica.
L’effetto che crea è surreale, misto tra il fantascientifico e lo spettacolare. I laser verdi e blu che escono dalle mani, creano un gioco di fasci luminosi, la nebbia che fuoriesce dalla schiena e i coriandoli sparati da un bazooka, lasciano i presenti attoniti per il forte impatto visivo.
Il tutto correlato da musica, danza e glamour. Non c’è discoteca che non possa resistere all’invasione futuristica.
Lightning man è stato l’animatore ufficiale di Cristian Marchi, ha accompagnato i djs from Mars, ha portato luce sulle navi da crociere, ha invaso il Bamboo di Miami, ha seguito il Papaya world tour, ha invaso il ventesimo anniversario Ducati, ha preso parte al Catshow, ha illuminato Gardaland ed è stato uno dei grandi protagonisti all’ultimo Festival di Sanremo.