Di Eleonora Arnesano
E’ dai tempi antichi che l’uomo si nutre di carne animale, un’abitudine dura a morire proprio perché profondamente radicata. In quelle culture, però, si mangiava la carne per necessità e bisogno materiale, al contrario della società moderna che offre soluzioni vegetali e biologiche. Lo sanno bene i vegetariani e gli animalisti che da anni lottano contro le consuetudini e le tradizioni. Sicuramente non è facile cambiare un abitudine alimentare, però navigando un po’ sul web, ci si imbatte in una serie d’immagini impressionanti tali da probabilmente, farci cambiare idea.
La domanda che tutti dovrebbero fare a noi stessi, è: “È corretto basare la nostra alimentazione sulla sofferenza d’altri esseri viventi?Se qualcuno aprisse i macelli umani, come ci sentiremmo?”
Il macellaio, nella nostra società, è un lavoro come un altro: trita la carne per servirla ai clienti sotto forma di cibo. Per il suo compito, ha bisogno di speciali attrezzature come: stivali, camici, grembiuli ecc…
A tal riguardo, ci sono aziende nel campo dell’abbigliamento professionale, che producono vestiario e che, per pubblicizzare i prodotti, stampano depliant informativi.
Fin qui, tutto normale, ma non lo è, quando una ditta pubblica un catalogo che è una vetrina da macellaio.
Le immagini contenute, ostentano la normalità, ossia l’uomo che vince l’animale, il macellaio che posa fiero reggendo la testa di una ex-mucca come il cacciatore con il suo trofeo.
Sono foto che suscitano disgusto, foto di uomini che posano tra sangue e feci, che affermano la legittimità della violenza, foto che parlano di una consuetudine quotidiana e normale per l’eroico macellaio. Ma qual è il suo eroismo? Vincere di fronte ad un corpo inerme da squartare?
E per questa ditta, di cui per ovvi motivi di privacy, non riveliamo il nome, è proprio necessario utilizzare tali pose? Forse si, occorreva distinguersi dalla mediocrità a tutti i costi anche ostentando la cruda realtà. Certamente alcuni lettori pensano che è inutile scandalizzarsi per qualche foto con del sangue, visto che sul web ce ne sono di peggio, ma non è la foto ad essere disgustosa, quanto la cultura, la consuetudine banale del consumo umano di animali.
È una cultura crudele che sarà difficile da superare.