Di Ester Lucchese
Sabato 9 febbraio è stato presentato, presso l’auditorium del’ I.C.S. “G. Pascoli”di San Giorgio J, il volume del dott. Francesco Guidato dal titolo “ Vivere sognando”. Il giornalista Floriano Cartanì ha presentato gli ospiti, dopo aver sottolineato il fatto che il libro debba essere letto tenendo conto che i versi siano stati scritti col cuore, anche se ancorati alla realtà.
Il presidente dell’associazione culturale “L. Agnini”, Mario Montanaro ha salutato i presenti, ringraziando tutti coloro che hanno contribuito ad organizzare la serata, comprese le amministrazioni comunali di Carosino e di San Giorgio J..” Nonostante le difficoltà economiche- egli ha detto- l’associazione riesce sempre ad incentivare le iniziative culturali, perché se non c’è cultura non vi è più crescita umana e sociale che è alla base del vivere quotidiano”.
Il dott. Giorgio Grimaldi, sindaco sangiorgese, si è mostrato lusingato per aver patrocinato l’iniziativa della presentazione del libro di F. Guidato che è espressione di un prodotto di qualità. “L’amministrazione comunale- ha proseguito il sindaco- sostiene vivamente l’associazione Lino Agnini, per l’impegno dimostrato nella selezione delle iniziative e per la varietà degli eventi culturali proposti alla cittadinanza”.
Lo scrittore Daniele Ninfole, che ha curato la prefazione del volume, ha sottolineato il fatto che per l’autore un approccio poetico-narrativo, nei confronti della realtà, sia stato d’obbligo in quanto troppe sono state le situazioni in cui le persone erano considerate numeri, cifre e materia.” Le prime composizioni in versi- ha sottolineato D. Ninfole- sono quelle in cui F. Guidato, studente di Medicina, ha tentato di scrivere o meglio di fissare l’interminabile fluire dei pensieri che successivamente si sono incanalati in una spiritualità più alta, liberi dal peso ossessivo del reale. In seguito il lavoro ed il fatto di avere famiglia hanno spinto l’autore ad un lungo silenzio, non privo di riflessioni, fin quando non vi è stato l’incontro con il compianto poeta Antonio Saracino che ha fatto accendere la sua vena poetica”.
È seguito l’intervento del critico letterario Pierfranco Bruni che ha recensito l’opera, il quale ha mostrato il suo apprezzamento al fatto di abbinare, nella serata , la musica ai versi, proprio per sottolineare la dimensione onirica dell’opera. Il sottofondo musicale ha allietato, infatti, l’ascolto delle composizioni liriche con le note al pianoforte di Giuseppe Curci.
Le voci narranti del prof. Pasquale Caronte, Salvatore Conte, Daniela Lelli e Ada Vestito più volte servivano per declamare i versi di alcune poesie , satire e ninna nanne, tratte dalla stessa opera.
“Il titolo del libro Vivere sognando– ha fatto notare Pierfranco Bruni- rappresenta una chiave di lettura importante per il fatto che l’autore, uscendo dalla realtà, la ha potuta vivere, superare ed attraversare. La poesia ci impedisce di soffermarci sulla realtà, perché essa coglie un atteggiamento dell’anima che la filosofia definisce metafisica dell’anima. Nel rievocare motivi omerici, tipici della poesia occidentale, le ninna nanne rompono, però, gli schemi di questa poesia perché appartengono alla cultura araba. L’ironia delle satire invece rivelano quanto stressanti, a volte, si siano mostrate le situazioni nell’esperienza di medico, tanto da indurre il poeta ad utilizzare questo genere di composizione per rilevare ciò che Nitzsche definisce senso del tragico, nel proprio vissuto esistenziale”.
Il sassofonista Antonio Lenti, durante gli intermezzi musicali, ha eseguito con abilità noti brani come Libertango di Astor Piazzola e Yesterday dei Beatles.
Le parole conclusive dell’ autore, consegnate ai convenuti, sono state quelle scritte in versi in un’inedita poesia dedicata alla memoria di suo padre, una persona sempre presente, china su di lui nel buio, quando rincasava a tarda sera a causa del pregno lavoro. Il padre gli poneva una carezza nel periodo in cui il figlio era inseguito dai”notturni influssi dell’inconscio”. Adesso, nonostante sia passato tanto tempo, egli lo cerca e lo vede ancora con i suoi capelli neri lucidi: “ Ti cerco ancora nell’accorata umile preghiera per ritrovarti là dove con timore un dì giungerò… Accoglimi con la mamma, transumante addio,che mi renda il tempo che non ti ho potuto avere/ che mi conceda, padre, quell’etereo calduccio/ in cui quieto rannicchiarmi a te sempre vicino”.