Di Lorenzo Sermon (10 Anni)
Il 10 Febbraio è il “Giorno del Ricordo” che l’Italia dedica alla memoria delle vittime delle foibe e dell’Esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati.
Ci ritroviamo dopo venti giorni dalla scrittura del mio articolo riguardo la Shoah, a parlare di un’altra atrocità compiuta ancora dagli uomini: il massacro delle Foibe.
Innanzitutto cerchiamo di capire: cosa sono le Foibe?
Le foibe sono delle cavità naturali, dei pozzi, presenti sul Carso (altipiano alle spalle di Trieste e dell’Istria).
Come una bellezza naturale può diventare luogo di un eccidio di massa?
Cerchiamo di capirci qualcosa!
Alla fine della Seconda guerra mondiale mentre tutta l’Italia veniva liberata dall’occupazione nazista grazie all’esercito Anglo-Americano, i territori di Trieste e dell’Istria venivano affrancati, invece, dall’esercito jugoslavo del maresciallo Tito.
Quella che doveva essere una “liberazione” divenne ben presto una tragedia.
Migliaia di persone dovettero fuggire per non essere gettate (infoibate) in queste cavità naturali. Le vittime dei titini venivano condotte nei pressi della foiba; qui gli aguzzini bloccavano i polsi e i piedi tramite filo di ferro ad ogni singola persona con l’ausilio di pinze e, successivamente, legavano gli uni agli altri . I massacratori si divertivano, nella maggior parte dei casi, a sparare al primo malcapitato del gruppo che ruzzolava rovinosamente nella foiba tirandosi dietro gli altri.
La loro colpa? Essere italiani e non voler accettare il regime totalitaristico di Tito.
Nel ’54 l’Italia prese possesso di Trieste lasciando l’Istria all’amministrazione jugoslava; questa decisione prese forma ufficiale nel ’75 con il Trattato di Osimo.
Shoah e Foibe: due drammatici eventi che hanno riguardato la storia del Novecento. L’uno non deve adombrare l’altro: per non dimenticare, per ricordare, per riflettere.