Di Ester Lucchese
Notevole in ogni tempo è stata la produzione di opere artistiche e letterarie sull’apparizione di N. S. di Lourdes. Su questo straordinario evento Renè Laurentin, nato a Tours nel 1917, sacerdote, giornalista e professore, si è dedicato con intensa passione producendo un immenso lavoro dal titolo “ Bernardetta vi parla”. La vita della veggente di Lourdes è raccontata in tutte le sue infinite sfaccettature con rigore e precisione, frutto di una scrupolosa ricerca che ha tenuto conto non solo di testimonianze, ma di documenti antichi sulla vita di Bernardetta. La storia di questa umile e semplice creatura ha davvero dello straordinario. Era malata, sin dall’infanzia, di asma, nonostante tutto aiutava la sua povera famiglia lavorando nei campi e portando al pascolo le pecore. Prediligeva le aree aperte dove era possibile respirare l’aria buona dei monti. Spesso si fermava sul Gave, il fiume che scorreva di fronte alla grotta di Massabielle, alla base di un’anfrattuosità a forma di nicchia. Un giorno, scossa da un rumore, ella vide agitarsi un cespuglio dolcemente con dei lunghi rovi che cadevano fino a terra.. Improvvisamente l’oscura cavità s’illuminò e in quella luce ci fu un sorriso ed un gesto accogliente proveniente da una giovane donna vestita di bianco. Bernardetta credendo che si trattasse di un’illusione si stropicciò gli occhi vigorosamente… Nella grotta di Massabielle, l’undici febbraio del 1858, ci fu l’apparizione di una Signora vestita di bianco( più tardi svelerà a Bernardetta di essere l’ Immacolata Concezione), con una fascia azzurra legata in vita e due bellissime rose dorate sui piedi nudi.
Sottoposta più volte ad interrogatori ed a visite mediche, Bernardetta fu considerata una bambina di natura impressionabile e vittima di allucinazioni.
Ella orientò il resto della sua vita al servizio dei poveri e degli ammalati.
L’autore della sua biografia sostiene che “ Bernardetta col suo candore disorientò gli avversari, non scendendo nella disputa, era come se avesse in serbo una mossa segreta per far cadere a distanza l’arma della critica e della vana discussione. Ella visse le apparizioni come stimolo interno, vivificato dalla grazia quotidiana. Ogni messaggio profetico per lei andava sempre al di là delle parole e costituivano un lievito nella pasta, nella comunità umana in cui compiva il proprio cammino”.