Di Francesca Tomei
Negli ultimi cinquant’anni il rapporto uomo- cane ha subito una profonda metamorfosi, soprattutto in seguito al passaggio dalla società rurale a quella urbana. Il cane, un tempo riconosciuto nel ruolo di collaboratore e cooperatore, è stato trasformato in compagno di vita. La maggior parte delle famiglie ospita almeno un animale d’affezione.Sembrerebbe una cosa bellissima, ma… cosa significa veramente prendere un cane?La credenza “popolare” tramanda che ad un cane sia sufficiente avere un grande giardino o terrazzo e tante coccole, oltre ad una cuccia calda in inverno e fresca in estate, cibo ed acqua a volontà. Poi si riempie lo spazio del cane con pupazzetti, palline, bottiglie di plastica, trecce di stoffa,…ed il gioco è fatto! Il cane ha tutto a sua disposizione, non potrebbe chiedere di più, e deve soltanto decidere come impegnare il suo tempo, se si considera che la nostra vita è sempre più frenetica e ci assentiamo di casa per tantissime ore. Quando rincasiamo tante coccole al pet ed il gioco è fatto! Diventerò impopolare, ma, vivere con un cane non è nulla, o quasi nulla, di tutto questo.
Il cane è innanzitutto un essere vivente, non un oggetto o un soprammobile che lasciamo in un angolo e maneggiamo quando più ci piace o abbiamo tempo.
E’ un essere appartenente a una specie diversa dalla nostra, si approccia, si relaziona e si comporta in maniera differente rispetto a noi.
Un proprietario responsabile dovrebbe innanzitutto imparare a conoscere queste diversità: conoscere le modalità di comunicazione, le motivazioni che spingono il cane a cercare determinate cose nel mondo e a darsi delle risposte.
Il cane, nel momento in cui viene adottato, diventa parte integrante del branco misto.
E’ impensabile decidere di accogliere un cane a cuor leggero: scegliere un cane significa stipulare un contratto a lungo termine!
Questo contratto deve prevedere un’enorme dose di responsabilità nell’assicurare il rispetto dei bisogni specie-specifici. Non mi riferisco solo ai bisogni primari (cibo, acqua, salute, uscite), ma a tutte quelle domande non elastiche che caratterizzano il cane.
Il cane è un animale sociale obbligato: non agisce mai pensando in prima persona, ma sempre riferendosi al branco (un po’ come una squadra di lavoro). Lasciarlo solo significa snaturarlo: da solo non sa giocare con la pallina, col pupazzetto. Ha bisogno di interagire, comunicare, reciprocare, collaborare e cooperare. Necessita di una figura di riferimento, della Base Sicura, che rappresenti un filtro ed un tramite col mondo.
Spesso, invece, noi umani offriamo una vita noiosa e solitaria ai nostri cani, e questo corrisponde a mancanza di benessere, anzi oserei dire maltrattamento.
Il cane non chiede solo affetto e coccole ma di partecipare attivamente alla convivenza. Ed il proprietario consapevole deve saper e voler modificare le proprie abitudini, la propria vita impegnandosi in una relazione a 6 zampe basata su tante attività condivise.
Se si è in grado di assicurare ciò, si può passare, poi, alla scelta del soggetto nello specifico.
Un errore comune è quello di scegliere il cane in base alla bellezza ed alla taglia. I cani di piccola taglia, per esempio, sono, generalmente, più attivi ed impegnativi di quelli grandi e rinchiusi in appartamento andranno incontro a comportamenti indesiderati (per noi umani) e a condizioni di stress e successive patologie comportamentali (per il cane).
I cani provenienti dai canili presentano, spesso, comportamenti inopportuni, ed anche se siamo mossi da motivazioni benefiche, possono non rappresentare la scelta migliore per chi si improvvisa proprietario.
Le altre valutazioni dovranno riguardare l’età ed il sesso del cane: un cucciolo è più simpatico ed accattivante, ma richiede un impegno maggiore rispetto ad un cane adulto.
Le femmine sono, in linea di massima, più affettuose e tranquille rispetto ai maschi, che invece presentano motivazioni territoriali e competitive più marcate..ma la femmina deve essere tenuta sotto controllo nel periodo del calore (2 volte l’anno).
In casa ci sono dei bambini? Delle persone anziane? Partiamo spesso per la vacanze? Riceviamo tante visite di amici e parenti? Viviamo già con altri cani?…e soprattutto quanto tempo al giorno possiamo dedicare al nostro pet? Inoltre il cane necessita una adeguata e corretta socializzazione con i conspecifici e con tutti gli stimoli ed eventi che costituiscono la vita a misura d’uomo. Ha bisogno di fare movimento quotidianamente, di usare il naso per appagare le motivazioni olfattiva ed esplorativa…Queste sono alcune domande e valutazioni di cui tener conto prima di decidere se scegliere un soggetto e quale, perché la scelta deve essere consapevole e deve essere effettuata sulla base dello stile di vita dei futuri proprietari e della volontà e capacità di apportare cambiamenti nelle proprie abitudini.
Non prendiamo alla leggera una decisione così importante, ma, eventualmente, rivolgiamoci a professionisti competenti che sappiano consigliare ed indirizzare verso un soggetto che, accolto ed integrato nella nostra vita, potrà solo arricchirla.
Francesca Tomei Educatore Cinofilo Presidente di Divertirsi a 6 Zampe A.S.D.