Di Salvatore Stano
En plein di ascolti per ‘Servizio Pubblico’ di Michele Santoro, con ospite Silvio Berlusconi.
La trasmissione ha sfiorato i nove milioni di ascoltatori (8 milioni e 700mila) con il 33,59 di share, altissimo per la rete.
“Vado da Santoro – aveva detto qualche giorno fa Silvio Berlusconi ai microfoni di RTL – perché non ho paura di nessuna domanda. Sono un guerriero.” E il Cavaliere da Santoro combatte e vince da tutti i punti di vista. Non solo per gli ascolti totalizzati dal programma, il più alto di sempre per La 7 e dal numero record di messaggi o tweet. Non solo per i sondaggi che vedrebbero il Pdl in risalita di due punti percentuali la mattina seguente, ma anche per gli ascolti portati via alle altre reti e, soprattutto, a quel temuto avversario, Pier Luigi Bersani, leader del PD, ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta.
Un successo di Silvio Berlusconi maturato in una meravigliosa partita a scacchi che ha visto da una parte la coppia Santoro-Travaglio (che han mostrato di non saper andare oltre certi vecchi schemi) e dall’altra un redivivo Cavaliere che, approfittando degli assist a lui serviti, è riuscito con le sue battute comiche a far ridere anche il pubblico di Santoro.
Il dibattito si è concentrato sull’economia, la redazione ha puntato a mostrare le contraddizioni berlusconiane, il Cavaliere non si è arreso.
Il pubblico si aspettava di vedere un Santoro (e un Travaglio) pressanti, incalzanti, con domande, richiesta di spiegazioni e invece questi han fatto un riassunto, solito e scontato, della vita politica di Berlusconi, visto e rivisto negli anni scorsi quando Berlusconi non era in trasmissione.
Ma un campione di scacchi, dopo aver studiato attentamente il suo avversario, sa quando e come assestare la mossa vincente. E per Silvio Berlusconi non c’è voluto molto a preparare il Matto del Barbiere – la più antica e particolare trappola in cui spesso incappano i principianti – che con poche mosse porta lo scacco matto al re.
“Ho anch’io una letterina per lui (Travaglio)”. L’ex premier si è alza dal proprio posto e raggiunge una scrivania, al centro dello studio. “Ha lavorato al mio Giornale. Lui pensa che io sia un genio del male, su questo concordiamo, anch’io penso che Travaglio sia un genio del male. E io sono il suo core business”. Berlusconi legge una lettera scritta per lui dal suo staff e, come aveva fatto in precedenza Travaglio nei suoi editoriali, elenca una serie di processi, civili ma sempre processi, che vedono Travaglio condannato o prescritto che fanno imbufalire Santoro.
Santoro si arrabbia, Santoro interrompe Berlusconi diverse volte, ma Silvio sta colpendo, dritto e forte, l’unica cosa che non poteva toccare: Travaglio.
Santoro non ne può più: “Smetta è una cosa vergognosa”. Inizia una lite furibonda. “Lei si dovrebbe vergognare – replica Berlusconi – è un diffamatore professionista e lei se lo tiene qui”.
Berlusconi in due mosse ha portato davanti al re nemico, il suo alfiere e la sua regina. Il re non può più muoversi è nella trappola. Le forbici del Barbiere fanno assaporare la vittoria e consumano una vendetta attesa molti anni: dire agli italiani chi è il signor Travaglio.
Le poche inquadrature del volto del giornalista Travaglio mostrano un volto preoccupato, teso, confuso. Santoro se ne accorge e ferma brutalmente Berlusconi dicendo “l’accordo era di non entrare nel merito dei processi”.
Berlusconi ride, poi si alza per dargli la mano ma Santoro non gliela porge. Quindi, l’ex premier torna al suo posto, occupato per alcuni minuti da Travaglio e la pulisce accuratamente con il fazzoletto, sotto i fischi del pubblico. “Non sapete nemmeno scherzare”.
Anche la domanda sulle case di Berlusconi cade come un sasso nell’acqua ferma. Berlusconi risponde, senza mai scomporsi a volte chiede diritto di replica e quando non glielo concedono, tace e sorride. Punto a suo favore, e da uomo di televisione lo sa.
Alla fine del duello gli spettatori si sono divertiti ascoltando le battute e i giochi di entrambi i protagonisti.
Terminata la trasmissione però il Cavaliere concede “l’onore delle armi” esprimendo il suo giudizio di stima per Michele Santoro: “Considero Santoro per quello che è, un eccellente professionist”. E sulla lettera delle cause per diffamazione che hanno visto come protagonista Marco Travaglio, il giornalista che di fatto ha costruito la sua carriera sulle vicende giudiziarie dell’ex prermier, ha proseguito: “Travaglio mi sembrava molto turbato, chissà quante altre sentenze lo hanno visto coinvolto, oltre a quelle 10 che ho citato e poi non erano notizie così segrete, si trovano su Wikipedia”.