Di Enzo Carrozzini
A seguito del Decreto di scioglimento delle Camere, Il Presidente dimissionario del Consiglio dei Ministri Mario Monti, è stato invitato dal Presidente della Repubblica “a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti”. Sabato Mattina il professore, nel corso della conferenza stampa di fine anno e di “fine missione” , ha fugato i dubbi sul suo futuro prossimo: Dismette gli abiti di Tecnico per “salire in politica” come lui stesso ha affermato. Il professore ha voluto precisare, tuttavia:
“Non darò il mio nome a nessuna lista. Ma sono a disposizione per fare da guida a quei movimenti che dimostrassero di credere convintamente nell’agenda Monti», manifestando, in tal guisa, la sua volontà di voler proseguire l’esperienza di Governo iniziata 13 mesi orsono, ponendo termine, sostanzialmente, alle indiscrezioni di chi prevedeva per lui una collocazione super partes come la Presidenza della Repubblica.
Il programma è costituito da un documento di 25 pagine dal Titolo : “Cambiare L’Italia. Riformare L’europa. Un’agenda per un impegno comune”. La complessità e l’esaustività con cui sono delineate le linee guida dell'”agenda Monti”, lasciano intendere come il Professore stesse già lavorando da tempo al progetto, in considerazione del fatto che alla stesura del documento fonti attendibili accreditano la partecipazione del Senatore Pietro Ichino del Partito democratico, ormai in rotta col suo partito, e pronto a candidarsi in un ipotetica “Lista Monti”. Ma Il professore non è disposto a concedere ad alcuna formazione o altra compagnia di giro il proprio nome in franchising e mette a disposizione le sue idee e la sua supervisione alle forze politiche che vorranno aderirvi. Sembre evidente come questa scelta di Monti sia destinata a causare uno sconvolgimento negli assetti delle forze politiche presenti in Parlamento,ed anche nel Paese, atteso il gradimento trasversale di cui egli gode .
“Non appena le condizioni generali – è scritto nell’Agenda Italia – lo consentiranno”, occorre impegnarsi “a ridurre il prelievo fiscale complessivo” dando precedenza a lavoro e impresa, anche per mezzo del trasferimento del carico corrispondente “su grandi patrimoni e sui consumi” salvaguardando le fasce deboli e il ceto medio. Restano punto fermo le riforme del lavoro attuate dal Governo nell’ultimo anno, con una particolare attenzione alle politiche riguardanti l’occupazione giovanile e quella dei lavoratori estromessi dal mercato del lavoro in età avanzata ma non ancora in età da pensione. L’imperativo è fare cassa con liberalizzazioni dei servizi, lotta senza quartiere all’evasione fiscale, all’economia sommersa ed alla corruzione. Attenzione massima alle politiche di bilancio per ridurre il debito pubblico, affinché i risparmi derivanti dal costo degli interessi sul debito pubblico(valutati intorno a 80 Miliardi di euro l’anno) , possano liberare risorse da distribuire a cittadini e sistema delle imprese. Uno dei punti rilevanti è costituito dal paragrafo “Eliminare gli sprechi, valorizzare gli investimenti produttivi”, in cui il concetto di “Controllo della spesa” (Spendig Review) va ripreso e rinforzato perché
“deve diventare un metodo ordinario per la gestione corretta ed efficiente delle amministrazioni pubbliche,, prima fra tutte quella statale. Una pubblica amministrazione più agile,più efficiente,
più trasparente”. E di qui conseguono misure sulla riduzione sui costi della politica, sui benefit dei manager pubblici, sulla struttura stessa dello Stato, in modo da generere risparmi da destinare a al sistema dell’istruzione, così come è prioritario accrescere investimenti nella ricerca e innovazione.
Particolare importanza assume la questione Europa. Secondo il progetto Monti, si tratterà di perseguire le poltiche definite a quel livello per il rafforzamento degli strumenti atti a stabilzzare i debiti sovrani, nonché imprimere maggiore forza al piano di investimenti per la crescita. ecco il testo integrale dell’ agenda Monti.
Le reazioni delle forze politiche sono di diverso tenore a seconda della cointeressenza: Se per Angelino Alfano segretario del Pdl sembra “preclusa ogni collaborazione”, rinforzata da Silvio Berlusconi secondo cui con Monti “è recessione infinita”. La nuova aggregazione centrista con in capo Pierferdinando Casini si dichiara in piena sintonia con l’agenda Monti ed è decisa “a giocare per vincere”. Contrasta l’ apparente calma di Pierluigi Bersani del Pd, il quale dichiara di ascoltare “con grande attenzione e rispetto le proposte di Monti sia laddove coincideranno con le nostre, sia laddove se ne allontaneranno”, ma tiene a precisare : “Quanto alle prospettive politiche, già da domani la parola passerà agli italiani”. Infatti a breve la parola passerà agli italiani, ed è ora che i nostri connazionali incomincino ad individuare le proposte sul campo senza farsi abbagliare da mirabolanti promesse di riduzione di imposte e tasse. Il periodo di transizione iniziato vent’anni orsono è ancora lontano dall’essere risolto, ed in più è aggravato dalle condizioni finanziarie in cui versa il Paese. Mario Monti è persona seria ed onesta, ma una volta entrato in lizza diventa uomo di parte, è evidente che la sua scelta possa procurare mal di pancia alle forze politiche, ma vanno apprezzati positivamente i suoi tentativi di voler riaddrizzare la barca Italia, l’unico problema semmai sarà il personale politico di cui si attornierà, e, sembra ormai delinearsi atteso che pezzi importanti dell’establishment industriale e politico (Montezemolo, Marcegaglia, Casini) , contigui a precedenti Governi di centro destra, gli fanno da corifei. Pertanto dovrà stare molto attento alfine di non vanificare il suo apprezzabile tentativo. Le sue idee politiche sono di chiara marca liberale con attenzione al sociale, tuttavia, non si può non registrare quanto il paese stia soffrendo per le opere di risanamento messe in atto dal suo Governo, misure necessarie ma che hanno influito maggiormente sui ceti meno attrezzati economicamente. Al pari degli Italiani cui spetta l’onere delle scelte senza concedere fiducia al buio come nel passato. Di uomini della provvidenza il Paese ne ha conosciuti nel corso della sua storia, e tutti si sono distinti con il sistematico fallimento delle prospettive e peggioramento delle condizioni di vita dei cittadini. Auguriamo agli italiani, terminato questo periodo di emergenza, che il Paese una volta archiviato il venennio berlusconiano, si avvi ad un bipolarismo compiuto laddove alla guida del governo del Paese si contrappongano e si alternino forze democratiche di ispirazione moderata o liberista con quelle di marca progressista e riformista.
Agenda per un impegno comune di Mario Monti