Di Tommaso Fabrizio
Lo stato d’animo e l’umore dei dipendenti comunali non è certo dei migliori anzi regna un diffuso e marcato malcontento sfociato nello stato di agitazione per poi arrivare ad azioni più incisive come lo sciopero e affissione di manifesti. Tutto questo perché l’Amministrazione Grimaldi per pareggiare il bilancio, a seguito dei continui tagli del Governo, ha deciso di tagliare il fondo salario accessorio(4.763,82 euro) del personale. Una scelta dolorosa,è stato detto, che la compagine di centro sinistra (Pd,Sel,Udc,IdV), ha dovuto prendere per far quadrare i conti. Ma i dipendenti non ci stanno sono decisi ad andare fino in fondo. Ci si chiede insomma se era proprio necessario andare a toccare il salario accessorio e non attingere ad altre fonti che pare non manchino. Nemmeno l’ultima riunione della delegazione trattante,appositivamente convocata, è servita far tornare il sereno tra dipendenti e amministrazione,anzi la tensione si è maggiormente acuita tanto che ormai è muro contro muro.
“In realtà, afferma Vincenzo Zaccaria segretario provinciale della Confill, non si era mai verificato nella storia del Comune di San Giorgio che venisse decurtato il salario accessorio. Andare ad impelagarsi in una decisione quasi impopolare non è un buon biglietto da visita per l’Amministrazione in carica anche nei confronti della cittadinanza”.
Dicevamo della delegazione che si è svolta alla presenza degli assessori al Personale e al Bilancio, Mina Farilla e Pietro Venneri,del segretario generale dott. Marco Lesto dei rappresentanti delle OO.SS. territoriali,Vincenzo Zaccaria(Csa),Diego Murri(Cisl) ed Elisa Lattanzi (Cigl). Per le Rsu i dipendenti Leo Corcace,Franco Piccinni e Giovanni Pappalardo.
Zaccaria ha ribadito che “l’importo del fondo non è stato aumentato rispetto a quello degli anni precedenti. Ha poi affermato che sussistono tuttora i presupposti per l’applicazione della norma di cui all’art.15,comma 5, del CCNL 1.04.1999,né tantomeno l’Amministrazione può negare a chi ha eseguito le relative prestazione gli importi corrispondenti”. Piccinni ha rilevato che “la determina di riduzione del fondo non è stata adottata e che ciononostante il bilancio di previsione per il 2012 riporta la corrispondente decurtazione. Infine ha chiesto che si proceda ad una variazione di bilancio per ripristinare il fondo nella sua originaria costituzione”.
La Cgil e la Cisl dopo aver rilevato “l’incongruenza dei comportamenti procedurali”,ha chiesto all’amministrazione “di ripristinare la quota parte del fondo salario così illegittimamente decurtata nell’apposito capitolo e nel contempo si proclama lo stato di agitazione di tutto il personale”.
Corvace ha richiesto che l’Amministrazione renda conto delle priorità delle spese previste nel bilancio approvato e che hanno comportato in rapporto alla decurtazione della parte variabile del salario e renda altresì conto di quanto previsto per le posizioni organizzative”.