Di Enzo Carrozzini
Le associazioni ambientaliste hanno salutato come “una grande vittoria” la decisione del T.a.r. Lazio di azzerare le autorizzazioni alle prospezioni dei fondali marini prospicienti le coste abruzzesi e molisane, interessanti anche l’area protetta delle Isole Tremiti e del promontorio Garganico, concesse alla Società Petrolifera Petroceltic Italia dal Ministero dell’ambiente nella primavera del 2011. Il punto che ha permesso l’esito favorevole dello stop alle trivelle, consiste nel mancato coinvolgimento della Regione Puglia nell’iter della valutazione di impatto ambientale dei progetti di trivellazione , nonché la mancanza di pubblicità dei provvedimenti oggetto dei ricorsi. Sostanzialmente il Tribunale ha dato ragione ai ricorrenti perché i cittadini pugliesi non fossero a conoscenza delle autorizzazioni alle prospezioni.
Un grande risultato che non ha sospeso la manifestazione “No Triv Day” tenutasi a Manfredonia(in provincia di Foggia) sabato pomeriggio, per ribadire la contrarietà alle trivellazioni dei fondali in Adriatico. Nella città del Golfo si sono date appuntamento più di settemila persone, tra cui semplici cittadini, studenti, associazioni ambientaliste e rappresentanti di diversi comuni delle regioni interessate: Abruzzo, Molise e Puglia. La Nostra regione era rappresentata dal Presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna. Tutti nel sostenere con ferma convinzione una battaglia volta a contrastare le decisioni del governo assunte con l’approvazione dell ’articolo 35 del Decreto Sviluppo, varato nell’Agosto scorso, un provvedimento che da una parte aumenta a 12 miglia la fascia di divieto delle prospezioni, ma solo per le nuove richieste di estrazione di idrocarburi a mare, e dall’altra fa ripartire tutti i procedimenti autorizzatori per la prospezione, ricerca ed estrazione di petrolio che erano stati bloccati dal dlgs 128/2010, approvato dopo l’incidente alla piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico.
Continua l’opera di sensibilizzazione di Lega Ambiente per dimostrare quanto la ricerca e l’eventuale sfruttamento dei giacimenti sottomarini di idrocarburi sia operazione antieconomica per l’esiguità delle riserve, e deleterio per l’ambiente e le economie locali dei territori interessati. In questo quadro sarà emblematica la manifestazione nazionale che avrà luogo a Roma il 9 Ottobre presso Palazzo Bologna del Senato della Repubblica, dal titolo “Trivelle D’Italia”, nel corso della quale, come apprendiamo dalla nota informativa dell’associazione,
“Verranno contestati gli scenari economico-produttivi ed energetici che puntano a raddoppiare i volumi di petrolio estratto in Italia, mettendo a rischio l’ambiente e le economie del mare, e verranno valutati gli effetti della “sanatoria” dei procedimenti autorizzatori e concessori “in corso” al 29 giugno 2010, grazie alla modifica introdotta con l’art. 35 del “Decreto Sviluppo” al Codice dell’ambiente”.
Nonostante la presenza di studi che valutano la consistenza delle residue risorse mondiali di idrocarburi nell’ordine di uno sfruttamento per la durata di soli trent’anni(si ricorda che intorno al 2040 è previsto il picco massimo, oltre il quale le riserve andranno ad esaurirsi), non si ferma la corsa forsennata alla ricerca, all’estrazione e sfruttamento dei giacimenti. L’opera di Lega ambiente e delle altre associazioni ambientaliste consiste nell’ educare ad un consumo più consapevole di queste risorse che non sono infinite, e sensibilizza le autorità competenti affinché predispongano politiche industriali volte alla produzione di energia da fonti di energia rinnovabile . (Fonte Lega ambiente).
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