Di Ester Lucchese
Le illazioni, le accuse più infondate condussero nel baratro un insospettabile uomo, Enzo Tortora, esempio di onestà morale ed intellettuale. A ventiquattro anni dalla sua morte il suo caso rimane fortemente impresso nella memoria e nella coscienza di chi ebbe modo di seguire in quegli anni l’assurda vicenda e di sostenere vivamente il noto conduttore. Per le nuove generazioni questo caso è un invito a riflettere. In questi giorni si è tornato a discutere di Enzo Tortora, invogliati a farlo per il fatto di aver rivissuto empaticamente, attraverso la fiction TV di Richy Tognazzi, andato in onda su RAI 1, il racconto di quella che è stata la vita e la carriera dell’apprezzato e noto giornalista, conduttore televisivo. Vittima di calunnie da parte di alcuni pregiudicati appartenenti alla Nuova Camorra, negli anni’80, Tortora venne, accusato di far parte di essa in qualità di trafficante di droga. La vicenda di malagiustizia portò il noto giornalista ad essere eletto all’europarlamento tra le file dei Radicali, ma nel settembre del ’85, a causa delle accuse dei pentiti, venne condannato a dieci anni di reclusione. Sempre nello stesso anno Tortora si dimetterà da europarlamentare e rinuncerà all’immunità parlamentare. Nel settembre del 1986 fu assolto con formula piena.. Morirà due anni dopo nel maggio del 1988. Un anno prima di morire con profondissima compostezza che rivela una personalità ricca ed alacre, dal grande spessore etico e morale, rivolgendosi affettuosamente a tutti coloro che avevano creduto in lui, sostenne con coraggio il fatto che avrebbe parlato per chi non poteva farlo. La giustizia italiana in quegli anni si coprì di vergogna. Enzo Tortora è l’effige della giustizia ingiusta. Vittima sacrificale, aveva reso pubblico il fatto che il sistema giudiziario italiano fosse debole e fragile il sistema carcerario.
Le sue lotte, nelle file del Partito Radicale, rivendicarono i diritti di tutti gli uomini vittime di queste debolezze che gli costarono la libertà e la dignità di esseri umani.
CONDIVIDI QUESTO ARTICOLO SULLA TUA PAGINA DI FACEBOOK >>>>>>>>