Di Enzo Carrozzini
L’ennesimo amaro caso del Bel Paese, (in cui amministratori disonesti distraggono fondi dall’attività politica per destinarli a fini personali, i casi tangentizi e nepotistici di sempre , quando il cadere nel precipizio non riguardi la connivenza tra classe politica e organizzazioni criminali mafiose), si svolge nello scenario della massima Istituzione nazionale, Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, in cui è in corso l’approvazione in Legge del Ddl anticorruzione. E’ terribile dover riscontrare come su di un punto dirimente sul quale si gioca la credibilità dei nostri rappresentanti nelle massime Istituzioni e di quelle stesse, i gruppi esistenti in Parlamento non riescano a trovare un accordo che ponga argine alla spaventosa stagione della corruttela che è esplosa in maniera ancora più nauseabonda rispetto ai tempi di “tangentopoli” di vent’anni orsono. Non è possibile assistere all’azione di forze politiche che spingano a rinviare l’approvazione nel tentativo, mediante l’adozione di emendamenti improponibili, di rendere i provvedimenti più laschi. Un paese ideale non avrebbe bisogno di una Legge anticorruzione perché i cittadini e i loro rappresentanti agirebbero tutti al fattivo raggiungimento del bene comune, un utopia nel nostro caso, che rende necessaria e improcrastinabile l’approvazione di una Legge nella misura più restrittiva, coercitiva e sanzionatoria. La relazione della Corte dei Conti all’inizio di quest’anno segnalava la cifra della corruzione nell’ordine di 60 Miliardi di euro per anno, secondo i calcoli del SA E T (servizio anticorruzione e trasparenza) del dipartimento della Funzione Pubblica, una cifra stratosferica sottratta alla comunità intera che risparmiata potrebbe contribuire alla ripresa economica del Paese. La Legge sulla corruzione segna la creazione di un ordine etico cui tutti dobbiamo uniformarci per bene collettivo, ulteriori ritardi e inciucioni a “tarallucci e vino” non possono più essere consentiti, per questo occorrerà far sentire ancora più forte la voce dei cittadini onesti affinché gli scempi che ancora oggi osserviamo possano essere prevenuti, e, all’occorrenza, sanzionati duramente. In questi giorni il quotidiano “La Repubblica”, sul sito Web all’indirizzo http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391270 , sta raccogliendo firme dei cittadini volte a “spingere” l’approvazione della Legge. Armonia sostiene l’iniziativa e invita i lettori a fare altrettanto.
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