Di Ester Lucchese
Si parla della salvaguardia del creato e quest’anno vi è un’occasione in più per pregare, riflettere, capire e denunciare tutto ciò che lede l’ambiente. Il Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi è stato un motivo per far luce sul fenomeno del traffico dei rifiuti tossici e speciali attraverso pubblicazioni e reportage.
In occasione del XVIII premio giornalistico televisivo, i giorni 6-7-8 a Riccione, verranno premiati i finalisti, tra cui Emilio Casalini per il suo miglior reportage breve italiano.
Il reportage mette in evidenza il fatto che una cospicua quantità di rifiuti tossici e speciali, viene smaltita , spesso tramite ecomafie, in modo irregolare e con gravi pericoli per la salute e per l’ambiente.
Nel 2009, il ministro dell’Ambiente ha lanciato il Sistri, un sistema innovativo di tracciabilità dei trasporti che dovrebbe permettere di seguire il rifiuto dall’inizio alla fine. Ma come mai molti rifiuti tossici prodotti dalla nostra nazione vengono destinati ai paesi asiatici?
E. Casalini focalizza l’attenzione sulla falsificazione delle bolle di accompagnamento dei rifiuti, etichettati come nocivi, e non sottoposti , dunque, ad un processo di smaltimento più costoso, per cui numerosi container salpano anche dal porto di Taranto, alla volta della Cina soprattutto.
Lì non vengono effettuati controlli, come è richiesto nei paesi occidentali, e, nelle fabbriche, i materiali plastici tossici vengono trasformati in materie prime. Il suolo che circonda queste fabbriche viene contaminato dall’acqua di scarico , carica di sostanze chimiche, provenienti dai rifiuti. Quell’acqua stessa viene poi utilizzata per irrigare i campi dei prodotti agricoli successivamente esportati.
Oltre ai rifiuti tossici arrivano in Cina enormi quantità di rifiuti elettronici. Durante la fase di riciclaggio di questi rifiuti, si diffondono nell’ambiente notevoli quantità di polveri di piombo che sono state rilevate non solo nel terreno, ma nel sangue degli abitanti, soprattutto bambini.
Le parole del Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, concludono il reportage: “ Le conseguenze di questo traffico di rifiuti sul nostro sistema economico, ambientale, sociale, finanziario e lavorativo sono di un allarme che dovrebbe far balzare in aria chiunque si accosti a questo fenomeno”.
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