Di Ester Lucchese
La prima dottoressa in Italia nasce il 31 agosto a Chiaravalle nel 1870. Per lungo tempo il suo volto ha campeggiato sulle banconote delle mille lire, unica donna ad essere effigiata! La famiglia d’origine, marchigiana, era di estrazione medio borghese e la avviò ben presto agli studi tecnici. Maria intraprese brillantemente gli studi accademici e si laureò in medicina e chirurgia nel 1896, discutendo una tesi in Psichiatria. La giovane donna ebbe una forte predilezione per i bambini disabili , tanto è vero che avviò una vera e propria ricerca sui bambini ritardati. Ebbe una relazione con un collega che la portò a concepire un figlio segretamente che col tempo affidò alle cure della sua famiglia. Nel 1899 fu invitata al congresso femminista di Londra come rappresentante italiana ed in quegl’anni diventò membro dell’associazione internazionale Theosophical Society che le permise di diffondere il suo nuovo metodo innovativo e pedagogico di istruzione per bambini nel mondo. Maria Montessori col passare del tempo passò ad osservare anche i bambini normali. Ma in cosa consisteva il suo metodo? A differenza del metodo pedagogico tradizionale che considerava soltanto la “ lettura” e “ la recita a memoria”, la ricercatrice, istruiva i bambini attraverso l’uso di strumenti concreti, per cui la parola non era più legata ad un processo puramente cerebrale, ma era veicolata dallo stimolo dei loro sensi con i colori, il materiale di cui erano fatti, le forme. Ciò è quanto ella scrisse su questo argomento:- L’educazione dei sensi è un momento preparatorio per lo sviluppo dell’intelligenza del bambino, sia esso disabile o normale. Essa deve fare leva sulla sensibilità in quanto la psichiche dell’uno e dell’altro è tutta sensibilità. Il bambino è libero nella scelta del materiale con il quale vuole esercitarsi quindi l’interesse del bambino deve scaturire liberamente. Ecco quindi che l’educazione diviene un processo di auto-educazione ed auto-controllo. Nelle Case dei bambini che non erano delle vere e proprie scuole, ma dei progetti sociali, le maestre si proponevano di stimolare lo sconfinato potenziale insito in ogni bambino ed il loro compito consisteva nel dirigere le attività dei bambini senza determinarle. Nel 1909 la Montessori pubblica “ Il metodo della pedagogia scientifica” che conoscerà un successo internazionale e sarà tradotto in numerosissime lingue. Dopo la sua morte, avvenuta il 6 maggio del 1952, il figlio Mario, riconosciuto ormai pubblicamente, continuò la sua opera. Centinaia di scuole italiane e sparse in tutto il mondo portano tuttora il nome di sua madre.
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